Maurizio Landini è un sindacalista italiano, segretario generale della Fiom-Cgil. Nella segreteria nazionale si è occupato in particolare dell’ufficio sindacale. Il padre svolgeva l’attività di cantoniere, la madre, invece, lavorava come casalinga. Si era iscritto ad un istituto per geometri, ma fu costretto ad abbandonare la scuola per contribuire al sostentamento della famiglia. Maurizio Landini ha alzato il livello di scontro con Matteo Renzi. Si è parlato tanto del suo possibile ingresso in politica, ma egli stesso ha fatto notare come la sua aspirazione non sia quella di fondare un partito.
Certo è però il suo disaccordo nei confronti della politica condotta dall’esecutivo e dal Premier. Landini ha detto espressamente che un Premier non eletto mette a rischio la democrazia e ad Otto e mezzo ha dichiarato che l’intenzione di Renzi sarebbe quella di cancellare lo Statuto dei lavoratori.
La biografia e l’attività sindacale
Lasciata la scuola, Maurizio Landini trovò occupazione in un’azienda metalmeccanica come apprendista saldatore. Molto importante è la sua attività sindacale, anche quella riferibile al passato, composta da molte tappe. Dapprima, infatti, l’attuale leader della Fiom è stato un funzionario della Federazione Impiegati Operai Metallurgici di Reggio Emilia e poi è stato eletto segretario generale della stessa Fiom.
L’incarico di segretario nazionale è arrivato il 30 marzo del 2005. Si è occupato molto del settore degli elettrodomestici e di quello dei veicoli a due ruote e a questi incarichi nel tempo si è aggiunto quello di responsabile dell’ufficio sindacale. In questo senso si è impegnato nelle trattative per il rinnovo dei contratti nazionali delle imprese che aderiscono alla Unionmeccanica-Confapi e di quelli delle imprese artigiane.
La polemica con Renzi
Secondo Landini, Renzi non capirebbe il dramma dei lavoratori. Proprio per questo il sindacalista ha attaccato duramente il Jobs Act. Ha detto esplicitamente: “Non ho capito cosa di male hanno fatto a Renzi i lavoratori”. Secondo Landini, sarebbe a rischio la tenuta democratica del Paese e ha riferito che, ad una sua apertura, Renzi si sarebbe ritirato dietro le sue barricate. In tv, ad Otto e mezzo, Landini ha posto la sua idea di una vasta coalizione sociale che si possa opporre ad un Premier che “pur non essendo stato eletto, sta cancellando lo Statuto dei lavoratori”.