Dal 12 maggio Max Giusti è protagonista al Teatro Sistina dello spettacolo Il Marchese del Grillo, e di questo e tanto altro ha parlato in un’intervista rilasciata a Il Messaggero. Con l’occasione, ha detto cosa ne pensa del governo in carica e del collega Pino Insegno, probabile nuovo volto della Rai, di cui si sta parlando molto per i suoi legami con Meloni. Infine, l’attore non è sfuggito alle domande sulla sua vita sentimentale e ha ripercorso brevemente la sua storia di 7 anni con la giornalista Selvaggia Lucarelli.
Max Giusti è uno degli attori più noti in Italia, protagonista non solo di fiction e spettacoli teatrali di grande successo, ma anche di innumerevoli programmi televisivi, Boss in incognito e Guess my age, solo per citare i più recenti. Dal 12 maggio scorso, l’artista è tornato a vestire i panni de Il Marchese del Grillo al Teatro Sistina, dove già aveva debuttato con enorme successo lo scorso inverno, con più di 30.000 biglietti venduti. Di questa sua esperienza, ma anche del governo Meloni e del collega Pino Insegno ha parlato approfonditamente durante un’intervista rilasciata a Il Messaggero, non mancando di fare un accenno alla sua lunga relazione con Selvaggia Lucarelli, con cui pare essere rimasto in rapporti perlomeno civili, nonostante qualche vecchia ruggine: “È sempre lei. Di persona non la vedo da tempo, posso non condividere quello che fa, ma la stimo e la rispetto”.
Raggiunto da Il Messaggero, Max Giusti ha parlato naturalmente del suo impegno al Teatro Sistina, dove è tornato a interpretare Il marchese del Grillo, trasposizione teatrale del famoso film del 1981 reso “cult” dal protagonista Alberto Sordi. Ma non solo, perché Max ha parlato anche della sua esperienza imprenditoriale: da qualche anno ha preso in gestione un circolo di tennis, ma pare che le cose non vadano sempre per il meglio.
“Ogni tanto sbaglio a fare i conti, sono un pessimo imprenditore, però mi sta bene così: volevo dare il massimo a chi non se lo può permettere, visto che da me non si pagano iscrizione e quota fissa, ma solo le ore effettivamente giocate” ha dichiarato, ammettendo di aver commesso qualche errore, ma dichiarando di non avere alcun rimpianto.
Al contrario, Giusti ha voluto togliersi qualche “sassolino dalla scarpa”, parlando di una certa competizione e mancanza di solidarietà nella scena comica romana: “Mi dispiace che a Roma quelli della mia generazione siano da sempre cani sciolti. E la colpa è solo di ignoranza e rivalità. Per questo ai giovani dico di parlarsi e fare rete. Pensi a cosa avremmo potuto fare io, Brignano, Giuliani, De Carlo…”.
Pur affermando di non essere più nel giro che conta della televisione da diverso tempo, l’attore ha ammesso di star lavorando a una puntata pilota di una trasmissione tutta sua per Endemol, che potrebbe andare in onda su Rai 2. Parlando di televisione pubblica, interpellato su un suo parere sull’ “affaire” Pino Insegno, si è limitato a dire di averlo conosciuto nel 2005, quando lavorava a teatro con la sua ex moglie Roberta Lanfranchi e di ritenerlo un professionista che non ha paura di dire come la pensa: “Non è un furbetto”.
Non poteva mancare un accenno anche alla politica, a questo punto, e Giusti non ha voluto sbottonarsi più di tanto, limitandosi a dichiarare che “Oggi non so più con chi schierarmi, beato Pino Insegno che è così convinto. Comunque la Meloni mi ha stupito, dopo Draghi pensavo facesse peggio”. E dire che stando alle sue parole, addirittura Mario Monti gli avrebbe chiesto in passato di candidarsi, cosa che poi decise di non fare, dopo un weekend di riflessione.
Per ora, Max Giusti preferisce concentrarsi sulle ultime date de Il Marchese del Grillo, trasposizione e assieme omaggio alla pellicola “cult” del 1981 interpretata da un fantastico Alberto Sordi, in scena dal 12 al 28 maggio al Teatro Sistina, con la regia di Massimo Romeo Piparo.
Lo spettacolo musicale aveva già ottenuto un grande successo lo scorso ottobre, con date finite in poche ore sold-out, e molti consensi per l’interpretazione di Giusti, ritenuto divertente, coinvolgente e anche molto intonato, nei panni di Onofrio Del Grillo, sempre pronto a preparare scherzi ai danni della popolazione e dello stesso Papa, in una Roma ottocentesca ben rappresentata sul palco, anche grazie al lavoro degli altri 30 attori presenti.
“Interpretare il Marchese Onofrio del Grillo nella mia città, al Teatro Sistina, è una sensazione intensa e bellissima: è come sentirsi avvolti dentro un mantello fatto di Roma, delle nostre piazze, dei nostri vicoli, della nostra gente” ha dichiarato l’attore, entusiasta dell’esperienza.
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