Maxi blitz contro la camorra per quanto riguarda il clan Mazzarella, di cui sono stati arrestati alcuni membri in fuga.
Si tratta di Ciro Mazzarella, Michele Mazzarella e Salvatore Barile bloccati dalle forze dell’ordine mentre stavano progettando di fuggire all’estero.
Grazie a un’operazione delle forze dell’ordine sono stati tratti in arresto alcuni vertici del clan Mazzarella ritenuti indiziati di associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Michele e Ciro Mazzarella sono stati arrestati insieme a Salvatore Barile dai poliziotti della squadra mobile di Napoli, con la collaborazione del Comando della Polizia Ferroviaria di Pisa.
Il fermo è stato disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati di diversi reati aggravati dal metodo mafioso, da momento che erano a capo del clan Mazzarella che opera in diversi quartieri di Napoli ma anche in vari comuni della provincia.
Il raggio d’azione dell’associazione era molto ampio e grazie al dispiegamento di diverse forze, i tre individui sono stati bloccati e ora dovranno affrontare un processo in cui sono coinvolti anche altri esponenti.
Nei giorni scorsi infatti gli agenti della Polizia di Stato avevano già assestato un duro colpo al clan, arrestando 25 persone fra cui anche Antonietta Virenti, la madre 64enne di Michele, vedova di Vincenzo Mazzarella.
Le indagini condotte si riferiscono al periodo che va dal 2020 al 2022, cioè il periodo che sussegue la scarcerazione di Michele.
Si tratta di uno dei clan più radicati ed estesi di Napoli, che si contrappone con l’Alleanza di Secondigliano. Oltre che vari comuni della provincia come San Giorgio a Cremano, Pomigliano, Somma Vesuviana e Portici, i Mazzarella sono presenti in diversi quartieri, fra cui spicca sicuramente quello della Maddalena che è considerata la loro roccaforte.
Barile e Michele sono accusati di diversi reati ed episodi di estorsione commessi nei confronti di altre persone che erano costrette a pagare una quota per lo svolgimento degli illeciti compiuti dall’organizzazione nel territorio.
Nei prossimi giorni è prevista l’udienza di convalida dei fermi, notificati al giudice per le indagini preliminari.
Sebbene le tre persone arrestate ricoprissero ruoli di spicco nell’associazione di stampo mafioso, è importante anche soffermarsi sul ruolo della madre di Michele, donna molto influente all’interno del clan.
Antonietta Virenti era infatti la reggente e gestiva la cassa della cosca da oltre un ventennio. Autentico punto di riferimento degli affiliati al clan, era conosciuta come la “Zia” e faceva anche da paciera fra le cosche.
La donna prendeva le decisioni di maggiore rilevanza strategica ed è stata catturata insieme ad altre 24 persone lo scorso 5 dicembre, dalla Squadra Mobile diretta da Alfredo Fabbrocini.
Tra i ruoli e le decisioni della 64enne c’era quello di appianare i contrasti con gli altri cartelli della zona, facendo da intermediaria con i capi delle singole articolazioni.
Pizzo, parcheggi abusivi e molto altro veniva gestito dalla donna che controllava tutti gli incassi del clan. Al suo arresto ora si aggiunge quello del figlio Michele e degli altri due esponenti citati in precedenza, bloccati a Napoli e Pisa.
Grazie a diverse intercettazioni, Antonietta Virenti è stata collegata anche agli affari di Massimo Ferraiuolo, coinvolto nel mantenimento in carcere di 25 affiliati del clan Mazzarella, nonché responsabile delle operazioni riguardanti il traffico di droga alla Maddalena.
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