Nuova operazione della Guarda di Finanza a Como ha portato alla luce un laboratorio di produzione di abbigliamento falso.
I capi venivano contraffatti con loghi di aziende dell’alta moda e poi confezionati, pronti per i mercati della zona e non solo, per essere rivenduti a prezzi considerevoli e fruttare ai malviventi un profitto di circa 2,6 milioni di euro.
Il bazar dell’alta moda, falsa, si trovava a Cantù ed è stato scoperto in un’operazione condotta dalle Fiamme Gialle nelle scorse ore. I militari hanno individuato un grande magazzino nel Comasco adibito alla produzione di abbigliamento falso, con tutto l’occorrente.
All’interno della struttura c’erano prodotti di diversa tipologia e oltre ad abbigliamento che riproduceva fedelmente i loghi di brand di lusso, sono stati rinvenuti monili d’oro zecchino e molti Rolex e altri orologi di lusso, ovviamente tutto contraffatto.
Le perquisizioni effettuate all’alba di oggi a Cantù, uno dei distretti del made in Italy più noti, hanno portato alla luce un grande quantitativo di merce non solo all’interno del magazzino ma anche di quello che, annessa, fungeva da vera e propria fabbrica di produzione, dove c’erano quindi tutti gli strumenti e i macchinari necessari per apporre i marchi.
Gli articoli venivano poi stoccati appunto nel magazzino, in particolare le Fiamme Gialle hanno contato 100mila articoli e accessori di abbigliamento d’alta moda, detenuti e prodotti illegalmente, con marchi come: Balenciaga, Fendi, Gucci, Yves Saint Laurent, Charro, Louis Vuitton, Coveri, Dior, Emporio Armani, Chanel e molti altri brand lussuosi.
I militari hanno sequestrato l’intera area, compresi tutti gli oggetti trovati e l’intera area circostante. I responsabili di tutto ciò sono stati identificati, si tratta di tre italiani che sono stati denunciati per contraffazione e ricettazione.
Ricordiamo che il reato per chiunque vende prodotti contraffatti, è punibile con la reclusione fino a due anni e una sanzione che può arrivare fino a 20mila euro.
All’interno del deposito sono stati rinvenuti anche dei soldi in contanti, precisamente 144mila euro in banconote di piccolo taglio, 1,2 chili di monili d’oro, argento e pietre preziose.
Ancora, oltre i Rolex falsi ce n’erano anche due originali con un valore stimato di circa 17mila euro l’uno, ora si indagherà anche per capire la loro provenienza, in modo da stabilire eventualmente se siano stati rubati.
L’ingente quantitativo avrebbe portato all’incasso di più di 2 milioni di euro e ora i te italiani, di cui l’identità è ignota, risponderanno a vario titolo dei reati prima citati ma le forze dell’ordine puntano anche a effettuare un’indagine più grande, capendo se ci siano eventuali complici, in territorio italiano e non, e quali fossero gli acquirenti e quindi i mercati di destinazione della merce.
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