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Tecnologia

Med-PaLM, il chatbot di Google nel settore medico e sanitario

Google Research ha recentemente pubblicato lo studio relativo ad un nuovo strumento di intelligenza artificiale che si chiama Med-PaLM e che è specializzato nel settore medico e clinico. Il suo compito è quello di rispondere alle domande del settore come se fosse un medico professionista.

Sede Google California -Nanopress.it

La Chatbot potrebbe essere un prodotto davvero vantaggioso e di utilità per gli utenti ma soprattutto per medici e professionisti nel campo sanitario, presenta però ancora dei limiti e per questo sono ancora in corso diversi test.

Google presenta il suo nuovo strumento IA Med-PaLM

Il colosso mondiale Google Research ha effettuato un nuovo test per valutare la capacità di un nuovo tool di intelligenza artificiale che è specializzato nel settore medico e clinico.

Secondo è stato riportato su Nature all’interno di un articolo e vede al centro Med-PaLM che è un Large Language Models, acronimo LLM, specializzato.

Da quanto riportato presenta diverse limitazioni ma ha comunque portato dei grandi risultati nei test di prova e c’è chi ipotizza che molto presto questa Chatbot ideata da Google potrebbe diventare un valido supporto sia per i medici che per i sanitari.

A dirlo sono proprio i ricercatori che hanno lavorato sul prodotto e che hanno deciso di diffondere i risultati ottenuti dai test.

Med- PaLM è nata dall’ottimizzazione di due prodotti ossia PaLM e Flan-PaLM. Per i medici che hanno giudicato il prodotto solo il 61,9% delle risposte in formato lungo Flan-PaLM sono da ritenersi scientificamente valide.

Invece nella versione di Med PaLM la percentuale di risposte valide arriva al 92,6% quasi al pari con quelle generate dai medici che sono il 92,9%.

Per Flan-PaLM, ad esempio, è stato ritenuto che quasi il 30% delle risposte può portare a esiti dannosi, mentre nella versione Med PaLM si scende al 5,8% che è paragonabile sempre ai risultati ottenuti dai medici che sono un 6,5%.

L’intelligenza artificiale, conosciuta con l’acronimo IA, è un grande alleato e uno strumento molto vantaggioso nel campo della medicina soprattutto per tutto ciò che riguarda l’archivio, il recupero delle conoscenze e il supporto alle decisioni cliniche.

Tablet con pagina di ricerca Google – Nanopress.it

I rischi che si possono presentare con i modelli in circolazione

Se da una parte l’utilizzo di questi strumenti può portare a grossi vantaggi dall’altra bisogna fare i conti con i diversi limiti che gli strumenti presenti oggi hanno.

Proprio per questo motivo è necessario sviluppare gli strumenti e poi sottometterli a numerosi test nella pratica clinica per poter verificare l’attendibilità di risposta.

Uno dei rischi maggiori che presentano questi tool di Intelligenza artificiale specializzata è quello di dare vita alla disinformazione medica o di aumentare i pregiudizi nei confronti delle disparità di salute.

Le valutazioni che vengono presentate spesso si basano su stime automatizzate s su benchmark limitati, ad esempio i singoli punteggi di test medici, e questo fattore potrebbe portare ad una non affidabilità sul mondo reale eliminandone ogni valore.

Proprio per questo il team di Google Research che sta lavorando allo strumento si è occupato di analizzare anche la capacità che presentano questi modelli nel poter rispondere a domande mediche ben specifiche.

MultiMedQA, il bechmark utlizzato, permette di combinare sei set di dati di risposta a domande esistenti che vanno a coprire la medicina professionale, le domande dei consumatori e le ricerche degli utenti.

Per quanto riguarda invece HealthSearchQA presenta un nuovo set di dati con oltre 3173 domande mediche che vengono cercate online con un’elevata frequenza.

Serena Reale

Classe 1989 di Roma, sono mamma, blogger e creatrice di contenuti digitali. Amo creare contenuti di ogni genere dall'editoria alla grafica. Una delle mie più grandi passioni è quella della scrittura che da sempre mi accompagna ed è da sempre lo strumento principale con cui amo esprimermi. Questa mia passione mi ha permesso nel 2013 di avvicinarmi ai blog e di conoscere il mondo digitale ma anche editoriale. Nel tempo ho collaborato a diversi siti, magazine e blog di ogni tematica. Dal 2022 collaboro con Nanopress, dove mi occupo di scrivere articoli di vario contenuto, toccando diversi temi di volta in volta. Ringrazio la redazione per avermi dato questa opportunità che per me è una sfida tutta nuova.

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