Un arresto eccellente, da parte degli uomini della Guardia di Finanza, è stato fatto a Benevento. Si tratta del primario di Ortopedia del locale nosocomio.
Si faceva pagare ingenti tangenti per le protesi che impiantava ai pazienti. L’accusa a suo carico è anche di corruzione.
Era il primario del reparto di Ortopedia dell’ospedale “Fatebenefratelli” di Benevento, ma non tutti sapevano che si faceva pagare tangenti per il suo operato medico. A scoprirlo sono stati gli uomini delle Fiamme Gialle dei comandi di Benevento e Napoli, indagini che hanno portato, poi, all’arresto del medico.
Corruzione, emissione di fatture false: queste le accuse mosse a suo carico, insieme al provvedimento restrittivo che la Procura sannita gli ha notificato. Il primario è coinvolto in un sistema di corruzione quando, all’epoca dei fatti a lui contestati, era a capo del reparto di Ortopedia.
Secondo quando riferito dalle indagini, il medico era anche in accordo con due referenti di zona di alcune aziende che forniscono materiale di chirurgia. Da questi, il primario riceveva denaro per acquistare protesi per i suoi interventi da alcune ditte che si rifacevano a questo sistema corruttivo. Solo queste ditte potevano fornire protesi all’ospedale di Benevento.
Da qui, l’inizio dell’indagine a cui ha fatto seguito, come descrive la procura, anche che il medico manteneva lui stesso il conteggio del denaro che entrava e che usciva. Corrispondenza di denaro che ha trovato conferma anche nel materiale che è stato sequestrato ad una delle aziende coinvolte dell’ambito della corruzione.
Sono stati anche ritrovati conti che, dalle aziende corrotte, versavano denaro al medico e, per giustificare tutto ciò, questi versamenti erano mascherati da veri e propri incarichi professionali che erano stati dati al medico corrotto per varie consulenze o corsi di formazione. E, per giustificare anche questi ultimi e rendere la cosa “apparentemente” più pulita, venivano emesse anche fatture e documenti falsi di operazioni, anche bancarie, inesistenti.
Tutto questo e, anche, messaggi scambiati fra il medico e gli indagati, hanno portato alla fine dell’inchiesta e all’arresto del primario che, ora, è ai domiciliari. Sono stati sequestrati, al medico, anche beni ed immobili per un valore di circa 600mila euro.
Un’operazione significativa che ha portato gli uomini della Guardia di Finanza a scoprire un giro di corruzione a carattere medico senza precedenti che poteva anche essere a discapito dei pazienti che, di lì a poco, potevano trovarsi impiantate nel corpo, delle protesi “scelte” ad hoc dal medico corrotto.
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