Una situazione molto preoccupante provocata da pensionamenti e dimissioni che hanno portato molti italiani a perdere il medico di base. Questa è una problematica che inizia proprio all’accesso ai corsi di medicina universitari.
Un argomento di cui ha discusso a lungo il ministro Bernini il quale ha affermato di avere intenzione di annullare il margine di ingresso. Ecco cosa sta accadendo in Italia.
In Italia ben due milioni di residenti si trovano in difficoltà poiché non hanno più un medico di famiglia. Questo ciò che è accaduto dopo che molti professionisti hanno presentato le proprie dimissione o hanno raggiunto l’età pensionabile. Una condizione che porta ad affermare che i medici di base sono delle figure professionali sempre più rare da trovare.
Nel caso in cui venga pubblicato il bando per il corso che copre gli anni 2023 – 2026, i medici attualmente in formazione potrebbero risolvere questa mancanza. Ed è per questo motivo che si è dato inizio ad una vera e propria mobilitazione dei medici di base.
Ma qual è il problema che ha causato tale carenza? Sembra che la causa sia da attribuire soprattutto alla programmazione, ossia alla possibilità di accedere alla facoltà di medicina, i quali accessi sono considerati essere sottostimati.
Ed è per questo motivo che Anna Maria Bernini, il ministro dell’Università e Ricerca ha affermato di essere intenzionata a procedere con un ampliamento. A questo riguardo Bernini afferma che per contrastare la carenza di medici è necessario, in primo luogo, intervenire sull’università scegliendo di aumentare il margine di ingresso a medicina: “Sarà allargato non solo il margine di ingresso ma anche il collo di bottiglia delle specializzazioni. Ma teniamo presente che i nuovi iscritti saranno medici tra 7-8 anni. E dobbiamo anche ragionare in una prospettiva di mercato”
Il ministro afferma che la formazione terrà presente anche dei nuovi corsi delle nuove specializzazioni tra cui robotica e ingegneria biomedica.
Marcello Gemmato, il Sottosegretario alla salute, afferma di avere in previsione di aumentare di 600 unità le iscrizioni alla facoltà di medicina anche se, durante la Conferenza Stato Regioni di aprile, si parlerà di quelli che sono i fabbisogni primari. Egli afferma di essere molto soddisfatto della misura di Filippo Anelli, il presidente della federazione degli ordini dei medici anche se ha avanzato una richiesta, ossia che la programmazione sia strettamente legata alla specializzazione e al mercato del lavoro.
Di opinione molto più dura invece è il sindacato dei medici dirigenti Anaao-Assomed il quale sottolinea ancora una volta di essere contrario ad abolire il numero chiuso presso la facoltà di medicina in quanto, secondo lui, deve semplicemente essere programmato piuttosto che superato.
Nello stesso momento, risulta esserci un vero e proprio allarme anche all’interno degli Studi dei medici di base. In base a ciò che spiega Erika Schembri, la responsabile formazione della federazione dei medici di famiglia, secondo la legge, entro il 28 febbraio dello stesso anno è prevista la pubblicazione del bando del concorso per la medicina generale.
Purtroppo però, a causa dei continui posticipi, la pubblicazione vedrà uno slittamento di 365 giorni. A questo riguardo Schembri afferma “Vista l’attuale situazione di carenza di medici del territorio non è più pensabile continuare a giustificare questa latenza, per cui abbiamo chiesto a tutte le Regioni di comunicare al più presto i fabbisogni necessari al Ministero della Salute per poter comunicare la ripartizione dei finanziamenti e dunque dare il via libera per l’emanazione dei bandi regionali”.
Così facendo, in base a ciò che sottolinea la presidente, saranno circa 3000 i nuovi medici in formazione disponibili i quali, fin da subito, sono pronti ad assumere tutti gli incarichi convenzionali anche nel momento in cui stanno seguendo il corso, proprio come prevede la legge.
Attualmente sono 40.000 i medici di base in servizio anche se ne mancano all’appello diverse migliaia. Attraverso il nuovo bando che vede un finanziamento di 5 milioni attraverso la nuova legge di bilancio, sono in arrivo 3000 nuovi posti di lavoro, 200 in più a differenza dell’ultimo bando.
Insomma, sarà questo un vero e proprio sospiro di sollievo per i medici in formazione che fin da subito potrebbero ottenere un posto di lavoro anche nel 118. Ed è in luce di questa situazione che si sta assistendo ad un vero e proprio pressing alle regioni attraverso delle sollecitazioni tramite PEC indirizzate alla sanità.
Ma non è soltanto negli studi che la situazione sembra essere critica in quanto anche anche negli ospedali la carenza dei medici si fa sentire sempre di più. Schillaci, a questo riguardo afferma “È allucinante che in uno stesso ospedale ci sia chi percepisca il triplo di chi è assunto. Interverremo con provvedimenti legislativi. Quello che vediamo è il risultato di una politica che negli anni ha fatto ammettere troppi pochi studenti ai corsi di laurea in Medicina”.
Ed è per questo motivo che il ministro afferma di essere intenzionato di rendere molto più accattivanti determinate specialità come può essere il Pronto Soccorso o la medicina di emergenza. A questo riguardo ha già organizzato un tavolo al Ministero.
L’emergenza è molto preoccupante se si pensa al fatto che oltre ai medici, c’è anche carenza di infermieri. Questa è una situazione su cui il ministro Schillaci afferma di essere già al lavoro.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…