Foto di Renato Clementi via wikipedia (licenza CC 3.0)
Paolo Boni faceva il medico, ha lavorato una vita al San Giovanni di Roma, prima di andare in pensione. Ha fatto il volontario della Croce Rossa ed anche il consigliere comunale di Monte Porzio Catone, un piccolo centro dei Castelli Romani, in provincia di Roma. Proprio il suo desiderio di fare qualcosa di concreto per la sua comunità lo ha portato a una decisione straordinaria: acquistare una struttura, un ex ristorante, provvedere alla sua ristrutturazione per poterlo dare in comodato d’uso gratuito per 20 anni al suo Comune sotto forma di Centro per Anziani. L’inaugurazione c’è stata lo scorso 4 maggio. Lui, che nel frattempo ha deciso di dimettersi dalla carica in Comune – per evitare che si pensasse a interessi personali – ha commentato l’apertura del centro con poche parole: “Sono rimasto solo e questa è la mia comunità”.
Paolo Boni non voleva pubblicità per il suo gesto, tanto che in un primo momento ha persino minacciato una denuncia ai carabinieri alla giornalista del “Refuso”, associazione di promozione sociale, che sul sito aveva reso pubblica la buona notizia. Dopo aver dato in comodato d’uso gratuito per 20 anni il Centro Anziani al Comune, spendendo di tasca propria oltre 400mila euro per il suo progetto (e per le prime tasse), Boni ha spiegato di essere ormai rimasto solo, e di volere fare qualcosa di concreto per la comunità.
L’ex medico ospedaliero, volontario della Croce Rossa, conosciuto in paese per essere figlio del dottor Giovanni, medico condotto di Monte Porzio a cui è stato intitolato l’ambulatorio comunale, eletto nella lista civica MPC Progetto Comune e delegato alla Salute, Igiene e Agricoltura dal sindaco Emanuele Pucci, ha deciso pure di lasciare la carica di consigliere comunale per evitare l’insorgere di pettegolezzi circa un suo possibile tornaconto personale: “Non voglio che si pensi che abbia fatto tutto questo per qualche ritorno in politica“, ha aggiunto.
Infatti dietro alla decisione di Boni c’è solo una grande generosità nei confronti della sua comunità: “Questa è la mia gente, la mia comunità”, ha detto durante l’inaugurazione del centro che, dopo aver comprato ha completamente ristrutturato rifacendo finestre, bagni, cucina, impianti di riscaldamento e raffreddamento, nonché curando l’arredamento con mobili, il restauro di vecchi dipinti, postazioni per pc, proiettore, ecc.
Boni, essendo rimasto solo e senza figli, dopo la morte della moglie Daniela Di Giulio avvenuta qualche anno fa (anche lei era medico del Servizio sanitario nazionale) ha deciso di far risparmiare al suo Comune oltre 20mila euro di affitto l’anno, tanto era la spesa per tenere aperto il centro anziani della comunità. Ora, con il nuovo centro da lui realizzato e dato in comodato d’uso gratuito per 20 anni alla comunità, è davvero riuscito a mantenere ciò che aveva promesso in campagna elettorale: “Aumenteremo gli investimenti sociali”. E la cosa rilevante è che questo generoso 70enne ci ha tenuto a non far montare clamore attorno alla sua iniziativa, non vantandosi mai né pubblicizzando il suo gesto così importante.
Dettaglio, questo, che mostra la riservatezza di un uomo che ha voluto ‘solo’ fare del bene al prossimo, senza tornaconti personali, senza volersi sentire dire ‘grazie’. Un grazie che però merita, e a cui anche noi ci accodiamo: grazie per ciò che ha fatto, dottor Paolo Boni!
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