Medvedev contro gli occidentali che definisce “bastardi e degenerati”: le parole del vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo.
Il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha espresso con veemenza il suo “odio” per i “degenerati” che vogliono la “morte” della Russia, osservazioni che illustrano l’irrigidimento di alcuni funzionari a Mosca nel mezzo di un’offensiva contro l’Ucraina. Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Sono parole inaccettabili, che ci preoccupano fortemente”.
Il vicepresidente del consiglio di sicurezza nazionale russo, Medvedev, ha espresso con molta enfasi il suo disprezzo per gli occidentali, che ha definito bastardi e degenerati. “Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è che li odio. Sono figli di puttana e degenerati”, ha commentato, in questo modo, su tale piattaforma Medvedev, stretto alleato del presidente Vladimir Putin.
“Ci vogliono morti, la Russia. Ma finché sono in vita, farò di tutto per farli sparire“, ha aggiunto l’ex leader 56enne, senza specificare chi fosse l’obiettivo delle sue dichiarazioni. Medvedev, che è stato presidente dal 2008 al 2012 e primo ministro dal 2012 al 2020, è ora vicepresidente del potente Consiglio di sicurezza russo.
Un tempo considerato una figura moderata, si è imposto, dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina, come uno dei più accaniti critici dei paesi occidentali che hanno attuato sanzioni contro Mosca. Il mese scorso ha denunciato le “pazze” sanzioni economiche rivolte al suo paese d’origine.
In merito al sesto pacchetto di sanzioni, emanato contro la Russia, che continua il suo attacco contro l’Ucraina, ha detto: “Gli imbecilli europei nel loro zelo hanno dimostrato ancora una volta di considerare i propri cittadini, i propri affari come nemici non meno dei russi”.
Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha commentato le esternazioni del vicepresidente del consiglio della sicurezza nazionale russo, condannandole fermamente. Ecco le sue parole al riguardo:
“Gravissime e pericolose le affermazioni di Medvedev. Sono parole inaccettabili, che ci preoccupano fortemente anche perché arrivano dal vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo” e ha aggiunto che questo suo modo di esprimersi non fa, di certo, riferimento a “un segnale di dialogo” e, pertanto, “non è un’apertura verso un cessate il fuoco, non è un tentativo di ritrovare la pace, ma sono parole inequivocabili di minaccia verso chi sta cercando con insistenza la pace”.
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