Il Presidente del Consiglio dei Ministri dimissionario Mario Draghi è atteso oggi a Rimini al “Meeting per l’amicizia fra i popoli”, l’incontro organizzato da Comunione e Liberazione, nel quale terrà un discorso.
Ci si attende che l’ex capo della BCE ripercorra le tappe fondamentali della sua esperienza di governo per poi affrontare i nodi e le sfide che attendono il Paese nei prossimi mesi.
Il Meeting di Rimini, nome colloquiale con cui è definito il “Meeting per l’amicizia fra i popoli”, è un evento organizzato alla Fiera di Rimini dal movimento di origine ecclesiale Comunione e Liberazione.
Posto in essere nell’estate nel 1980, l’evento si svolge da allora ogni anno nella seconda metà di agosto e prevede vari giorni di incontri, dibattiti e mostre incentrate su un tema che fa da filo rosso di tutta la manifestazione.
Quest’anno il focus del convegno che va in scena dal 20 al 25 agosto è “Una passione per l’uomo”, tematica che coinvolge le nuove forme di vita e di società nel tempo delle grandi sfide planetarie, ossia nell’epoca nella quale eventi lontani geograficamente o culturalmente hanno un impatto su tutte le comunità per via della interconnessione reciproca tra gruppi dovuta alle dinamiche della globalizzazione.
Per tale ragione, vista la vicinanza delle votazioni nazionali, il palco di Rimini è stato riempito dai temi della campagna elettorale, in quello che nei giorni scorsi è stato il primo confronto faccia a faccia tra alcuni dei principali leader di partito.
Ciò in quanto è principalmente la politica con le sue scelte e visioni di futuro a indirizzare lo sviluppo e la crescita delle comunità umane, ed è quindi essa stessa il fulcro di quella passione per l’uomo che contraddistingue il Meeting di quest’anno.
In tale contesto si inserisce l’intervento del premier dimissionario Mario Draghi, il quale si mostra per la seconda volta ad un pubblico convegno dopo la caduta del suo governo. Seconda apparizione anche nel raduno di Comunione e Liberazione, al quale aveva presenziato due anni fa, all’inizio della sua avventura a Palazzo Chigi, rendendo il discorso di oggi l’involontaria chiusura di un cerchio politico.
Per quel che riguarda la conferenza odierna, fissata per le 12, ci si attende la rivendicazione del premier di quanto compiuto dall’esecutivo da lui presieduto negli ultimi 18 mesi, ribadendo forza, compattezza e solidarietà che innervano il tessuto sociale della Penisola e che le hanno permesso di superare con convinzione i difficili momenti della pandemia, le prime e traumatiche fasi della guerra in Ucraina e le conseguenze economiche delle tensioni internazionali.
Probabilmente tale sinossi elogiativa servirà anche a riaffermare la necessità di proseguire su tale indirizzo poiché le sfide che il nuovo esecutivo affronterà saranno parimenti impegnative e delicate.
Tuttavia non si prevede vengano sfiorati temi legati alla campagna elettorale, nella quale Draghi non ha intenzione di entrare, sebbene l’intera enunciazione non potrà che fare riferimento alla famosa “agenda Draghi”. Quest’ultima in verità è stata screditata dallo stesso premier, più incline a parlare al più di “metodo Draghi”: risposte rapide e credibili, indipendentemente dal tema trattato.
Insomma una politica che per l’ex banchiere deve mettere al centro il bene dell’Italia nelle generazioni a venire e che deve saper dimostrare, in linea con il Meeting riminese, la passione per l’uomo di chi governa.
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