Harry e Meghan, i Sussex, non smettono di alimentare il gossip. E non solamente quello dei tabloid britannici. Notizia di ieri, infatti, e’ che Harry avrebbe chiamato il fratello William ammettendo di aver sbagliato e di essere disposto a tornare a Londra insieme a Meghan. Pronti, a suo dire, a servire Re Carlo. La loro richiesta, tuttavia, sarebbe stata respinta.
Davvero Meghan sarebbe tornata a Londra? Difficile crederlo. Per l’attrice di Hollywood, di fatto, la corona altro non è stata che una vetrina per amplificare la popolarità conquistata con la serie tv Suits. Non è certo un segreto. Markle, anche stando al suo linguaggio del corpo, ama stare da sempre al centro della scena.
A tal proposito, che cosa ci dice l’analisi comportamentale?
Proprio come Lady Diana, anche Meghan Markle non ha timore di manifestare le sue emozioni né di rivolgere lo sguardo in camera. Difatti, nonostante come diva del cinema le abbiano insegnato a non fissare la lucina rossa, Meghan rivolge sempre lo sguardo verso obiettivi e telecamere proprio perché è sempre alla ricerca di un contatto diretto con il suo pubblico. Nello specifico, Meghan ha dimostrato di avere quella che in gergo tecnico viene chiamata camera courting, vale a dire una sorta di “corteggiamento dell’obiettivo”. Questo a differenza della cognata Kate, che dirige meno frequentemente lo sguardo verso quest’ultimo. Confermando di essere più riservata e in qualche modo di eludere in maniera significativa il contatto visivo con i media ed i sudditi.
Torniamo alla duchessa di Sussex. Tutti sappiamo che non ha presenziato all’incoronazione di Re Carlo III. Dunque, non ha mancato di riprendersi nuovamente la scena il giorno della consegna del premio da parte dell’attivista Gloria Steinem. Una scena che non ha mai abbandonato da quel 26 maggio. Andiamo con ordine.
Meghan è stata eletta Women of Vision per il suo impegno e le sue battaglie a tutela dei diritti delle le donne. Anche in quell’occasione, non ha fatto altro che rimarcare il carisma di cui ho parlato prima. Durante il discorso, gesticolava con una sola mano, la sinistra, come se fosse i segno di rispetto.
Ha pilotato l’intero discorso cadenzando in maniera fluida il polso, come se volesse accompagnare la platea nel trasmettere il significato profondo del messaggio che stava porgendo. Ma non solo. Ad un certo punto del discorso, mentre parlava della sua adolescenza, Meghan ha fatto ricorso a quello che noi addetti ai lavori chiamiamo “mirroring verbale” un tono più pacato, quasi dolce, per instaurare una maggiore empatia con chi la stava ascoltando. Una vera e propria professionista: ottimizza bene la voce e le pause nei dialoghi. Dunque, se ne deduce che Meghan sia più carismatica di Kate? Non proprio. Non bisogna mai dimenticare che Kate è la moglie dell’erede al trono.