Le mele tossiche si riconoscono dall’etichettà. Ecco a cosa fare attenzione e cosa leggere, alcune infatti contengono pesticidi.
Le mele sono il frutto più consigliato dai medici in tutto il mondo. Finché viene raccolta dall’albero ed è biologica non ci sono problemi, ma oggi con tutte le lavorazioni e i pestici che possono essere messi all’interno per la loro conservazione è bene fare molta molta attenzione. Sono state svolte alcune ricerche in merito a questo fenomeno, al fine che tutti i consumatori potessero essere al corrente e riconoscere subito una mela con all’interno dei pesticidi. Proviamo a fare chiarezza?
Pesticidi nelle mele: indagine e analisi
I pesticidi sono dappertutto e in un mondo come quello in cui viviamo oggi è normale che nella maggior parte dei prodotti vengano aggiunti. Il mercato produttivo è serrato e in molti vogliono che la conservazione degli alimenti raggiunga livelli altissimi.
Le mele, come anticipato, rappresentano il frutto più buono e che viene consigliato in ogni tipo di dieta. Lasciando un attimo da parte il discorso dell’alimentazione e dei suoi tantissimi benefici, una indagine ha messo l’accento sul fatto che le mele possano avere moltissimi pesticidi al loro interno.
Il Salvagente ha condotto questa ricerca evidenziando di come questo frutto potrebbe avere una alta concentrazione di pesticidi: una combinazione particolare di fitofarmaci nocivi non solo per l’ambiente ma anche per il consumatore.
Queste sostanze sono ancora usate nell’agricoltura di tutti i giorni, preservando così la coltivazione dai parassiti e cercando di migliorare la durata del prodotto stesso per il consumatore. Tutti i residui del pesticida annidano nella buccia: non basta eliminarla come consigliano le mamme e le nonne, perché queste sostanze sono altamente nocive e riescono ad arrivare alla polpa.
Gli esperti mettono l’accento sul fatto che se ingeriti queste sostanze potrebbero depositarsi sul fegato. L’effetto domino ovviamente dipenderà da persona a persona, ma non bisogna escludere la possibilità che ci siano conseguenze per l’organismo. Tutto questo avviene nel tempo accumulando pesticidi e sostanze tossiche, non solo mangiando una mela.
Ci sono normative europee che hanno fissato regole e soglie di tolleranza bassissime. L’agricoltura biologica è l’unica in grado di garantire un prodotto sano e buono da mangiare perché in questo caso l’uso dei pesticidi è altamente vietato.
Non si possono acquistare sempre e solo prodotti bio, per questo motivo è importante tutelarsi e riconoscere le mele che possono contenere dei pesticidi. Questo avviene tramite l’etichetta, perché imparando a leggere tutti quei numerini assegnati è possibile capire cosa sia bene comprare o meno. Lo indicano proprio le normative vigenti, che sono ferree sotto ogni punto di vista.
Pesticidi nelle mele: come riconoscere quelle da non consumare
Si tratta del Regolamento UE 543/2011 che sancisce di come la aziende produttrici debbano sempre indicare sull’etichetta il metodo di coltivazione del prodotto, oltre che come sia avvenuta la fase di raccolta e quella di imballaggio. Si aggiunge anche la tipologia di distribuzione per avere ogni tipo di informazione in merito.
Come accennato, solo imparando a leggere i numeri si potrà conoscere tutto sul tipo di alimento che si sta per acquistare. Per quanto riguarda le mele:
- I codici con 4 cifre che iniziano con i numeri 3 oppure 4 significa che il prodotto è stato coltivato secondo tradizione e non sono stati usati dei pesticidi;
- I codici con 5 cifre che iniziano con il numero 8 significa che la mela è stata geneticamente modificata ed è preferibile non comprarla;
- I codici con 5 cifre che iniziano con il numero 9 significa che è un alimento biologico, adatto a tutti e sempre ottimo come scelta.