[didascalia fornitore=”ansa”]L’azienda Melegatti a Verona[/didascalia]
Melegatti ha sfornato l’ultimo Pandoro per il Natale 2017. Perché tanto i prossimi arriverebbero al supermercato dopo le feste, quando i prezzi crolleranno. E intanto per i lavoratori dell’azienda veronese, in crisi da mesi, è scattata la cassa integrazione. In attesa, si spera, della campagna per la produzione delle colombe di Pasqua.
A metà novembre il tribunale di Verona aveva dato il via libera alla storica azienda dolciaria, in crisi e a rischio chiusura, per avviare la campagna di Natale. Avviata grazie alla voglia dei lavoratori di lottare per salvare l’azienda e per non perdere il posto di lavoro, e con una campagna sui social per invogliare gli italiani ad acquistare pandori e panettoni Melegatti.
La produzione di Natale, ristretta rispetto al solito, si è chiusa in questi giorni. Nonostante gli ordini ricevuti, infatti, la ditta teme di andare in perdita. Subito dopo Natale, infatti, i prezzi di pandori e panettoni cominciano a scendere. Se Melegatti continuasse a produrre, i dolciumi arriverebbero sugli scaffali proprio nel periodo del crollo dei prezzi: «Al supermercato costano meno del pane, produrremmo in perdita», spiegano i responsabili della produzione.
Al momento sono state disattese le richieste dei lavoratori, ancora senza stipendio da tre mesi, e la cassa integrazione fino alla Befana è stata inevitabile. La speranza è però quella di tornare a produrre le colombe di Pasqua. Il direttore generale di Melegatti, Luca Quagini, ha spiegato che «l’azienda rimane in attesa del via libera dal tribunale per partire con la campagna pasquale, subito dopo l’Epifania».
«La cassa integrazione era prevista e concordata tra i sindacati e la proprietà al tavolo di concertazione in Prefettura – aggiunge Lucia Perina, Segretario Generale della Uil di Verona – C’è un percorso delineato che prevede un rientro graduale dei lavoratori alla piena occupazione, speriamo in tempi molto brevi, in vista della campagna di Pasqua».