Giorgia Meloni, la prima presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica italiana, intervenendo al Summit for Democracy, ha sottolineato sì l’importanza di una democrazia che può portare alla crescita e allo sviluppo, ma ha anche ribadito l’importanza, per il suo governo, di una riforma in senso presidenziale dello Stato, che renderebbe, per lei e per la sua squadra dell’esecutivo, la democrazia ancora più forte.
Nel suo discorso, la premier e leader di Fratelli d’Italia, ha avuto modo di parlare ancora una volta, oltre che delle sfide a cui siamo chiamati a rispondere non solo come Italia, ma anche come mondo, anche della posizione del nostro Paese e del suo governo nello specifico sulla guerra in Ucraina e ha ribadito l’importanza di un Piano Mattei per l’Africa.
Dopo aver licenziato il decreto sulle bollette, in cui sono stati stanziati altri 4,9 miliardi di euro, la riforma del codice sugli appalti, che serve principalmente a velocizzare i tempi anche in vista della prossima rata da intascare del PNRR, e aver approvato un disegno di legge che mira a mettere fuorilegge chi produce e commercia carne sintetica, oggi, la presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta al Summit for democracy da Palazzo Chigi, quindi a Roma, parlando degli altri obiettivi che si sono posti dal centrodestra, e dunque come esecutivo.
La premier, in videoconferenza, ha spiegato innanzitutto che la democrazia e la crescita economica vanno di pari passo, e sono quindi interdipendenti. Per lei, “solo un sistema democratico può garantire crescita, giustizia, egualità, legalità“. E dunque, ancora, che “la democrazia porta crescita economica e diffonde prosperità“, ma d’altro canto “crescita economica e prosperità rafforzano la democrazia“.
Il vertice, per Meloni – che ha anche ringraziato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, per averla invitata a partecipare -, rappresenta “una grande opportunità per le nostre democrazie per lavorare insieme contro le sfide senza precedenti e le nuove minacce che la pandemia e la brutale aggressione della Russia all’Ucraina ci hanno posto davanti. Tutti crediamo nei valori democratici“.
Nel merito di quelli che sono gli obiettivi, la presidentessa del Consiglio ha dapprima parlato di quanto sia “necessario assicurare che le istituzioni siano stabili, veloci ed efficienti“, anche perché, ha detto, “significa essere in grado di avere maggiore affidabilità a livello internazionale e lavorare per focalizzare le energie su obiettivi strategici e di lungo periodo“. In questa direzione vuole andare il suo governo: “Siamo fermamente convinti – ha proseguito la leader di Fratelli d’Italia – che la democrazia può diventare anche più forte e solida attraverso una riforma presidenziale dello Stato, una riforma che considero fondamentale e che rappresenta anche una misura potente per la crescita economica“.
Non c’è solo quello, però, comunque fondamentale considerato che è stato uno dei capisaldi del programma elettorale che hanno portato il suo partito, e tutto il centrodestra unito, a vincere le politiche del 25 settembre. Ecco, sempre in campagna elettorale, Meloni aveva posto l’accento sull’importanza del piano Mattei per l’Africa, il modo studiato dalla maggioranza per porre un freno all’immigrazione irregolare garantendo un futuro a quelle persone che, altrimenti, sono costrette a fuggire dalla loro realtà. “Più intensa sarà la crescita e più adeguato lo sviluppo sociale ed economico raggiunto, più le popolazioni sceglieranno la democrazia“, ha detto ancora la premier rimarcando la volontà della squadra dell’esecutivo per il piano, definito “un modello non predatorio di cooperazione per creare catene di valore e aiutare le nazioni africane a vivere meglio con le risorse che hanno a loro disposizione“.
Per quanto riguarda, invece, la solidarietà tra Paesi, in cui rientra per forza di cose anche la sfida, come abbiamo già visto, che c’è stata posta dopo l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Vladimir Putin, ha rimarcato, che “è un valore democratico fondamentale, anche per dimostrare che l’Occidente non è contro il resto del mondo“, e quindi ha annunciato che a Roma, dal 24 al 26 luglio, si terrà il vertice sui sistemi alimentari “Stock Taking Moment“, in cui avrà un ruolo fondamentale il polo romano delle Nazioni Unite, in cui il summit “fornirà il punto di partenza per definire una strategia comune, insieme all’Onu e all’Unione Europea“, in cui si dovranno sostenere tutte quelle nazioni, ha continuato, “che non hanno ancora raggiunto il nostro livello di sviluppo economico“. “A questo proposito, l’Italia vuole fare la sua parte e continueremo a sostenere questi principi durante la nostra prossima presidenza del G7“, ha concluso Meloni.
In mattinata, la premier era intervenuta anche al 75esimo anniversario del Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria, in cui aveva parlato non solo di quanto siano importanti queste aziende, che ha definito “il motore diffuso della nostra economia, della nostra società e della nostra cultura. Il mondo che voi rappresentate costituisce l’identità, la tradizione e l’innovazione del tessuto produttivo italiana, voi siete quelli che a me piace definire i patrioti del lavoro, perché con i vostri sogni, il vostro ingegno, la vostra creatività contribuite a fare dell’Italia la grande nazione che è“, ma ha anche spiegato, ancora una volta, quello che come governo si vuole fare per l’Italia.
L’esecutivo, ha precisato, è “al lavoro per invertire la tendenza“, perché il nostro Paese “ha già pagato la sua mancanza di visione, una mancanza di visione che, abbiamo visto negli ultimi decenni, ha frenato la crescita e reso purtroppo la Nazione dipendente dall’estero in troppi settori. Noi stiamo lavorando per invertire questa tendenza e per immaginare linee chiare e strategiche di sviluppo“. Lavorando 24 ore al giorno, e sette giorni su sette, ha sottolineato Meloni, si vuole rivoluzionare l’Italia, anche perché, ha precisato, “i cittadini non ci hanno scelto per mantenere lo status quo, ci hanno scelto perché sperano che noi riusciamo a liberare le migliori energie di questa Nazione, sperano che abbiamo la forza per fare le riforme che nessun altro ha avuto il coraggio di fare, sperano che abbiamo la forza e la determinazione di andare fino in fondo“. Passando, magari, anche dal presidenzialismo.
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