Giorgia Meloni ha rinviato il cdm, con la motivazione degli impegni personali. Salta la nomina al commissario per l’alluvione in Emilia-Romagna, così come il decreto sulle norme del codice della strada.
Giorgia Meloni ha annullato il Consiglio dei ministri a sorpresa. Una riunione che era molto attesa da tutta la maggioranza, visto che sul tavolo all’ordine del giorno erano presenti tematiche molto delicate come la nomina del commissario per l’alluvione in Emilia-Romagna e il decreto sulla norme del codice della strada che Matteo Salvini aveva presentato in aula nelle scorse settimane, con importanti novità sul codice della strada, autovelox, multe e ritiro della patente.
Una maggioranza ancora sotto stress, dopo le recenti tensioni è stata costretta a spostare a sorpresa la riunione di oggi. Giorgia Meloni ha rinviato il Cdm per “impegni personali”, con la nomina del commissario per l’alluvione in Emilia-Romagna e il decreto sul codice della strada che slittano ai prossimi giorni.
Il governo dunque è stato costretto a convocare una riunione senza la leader per alcune leggi regionali in scadenza. La maggioranza, come detto, naviga in acque tese. Soprattutto per la questione Mes.
Il cdm era previsto per il pomeriggio di oggi, alle ore 17, poi fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che la riunione sarebbe stata sposta per “impegni personali” della premier. Pochi i dettagli emersi, ma il nuovo consiglio si terrà il prossimo martedì alle ore 18. I dossier di maggiore importanza che dunque dovranno attendere ancora una settimana per essere valutati. C’è la ricostruzione post alluvione, c’è disegno di legge di Matteo Salvini sulla sicurezza stradale. Tutti però sono in attesa, deludendo chi già da oggi si aspettava la tanto agognata nomina del commissario straordinario per la ricostruzione.
Una nomina che ha rappresentato nelle ore subito successiva all’alluvione un braccio di ferro tra Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna che premeva per essere nominato sul suo territorio, e la stessa premier.
Come detto, per delle scadenzi regionali, si è tenuto un mini consiglio dei ministri senza la presidente del Consiglio, alle 17.30. La decisone ha stupito e non poco i parlamentari, visto il periodo di grande perplessità che la maggioranza sta vivendo sul tema del Mes e sul decreto Lavoro.
Il rinvio di oggi alimenta malcontenti. E’ tesa la situazione in maggioranza, e anche se il centrodestra si è sempre voluto mostrare compatto e fiero degli obiettivi comuni, stavolta i nodi sono venuti al pettine.
Nella giornata di oggi la commissione Esteri della Camera ha approvato infatti il testo base del dl della ratifica del Mes. Assenza totale dei deputati della maggioranza, con il testo che è stato invece approvato dall’oppoisizone, tra Pd, Iv-Azione e Avs, mentre il Movimento cinque stelle si è astenuto.
Che Giorgia Meloni stia perdendo tempo? La strategia sembra essere stata definitivamente smascherata. Che sia con i rinvii delle riunioni, o con la diplomazia tra i partiti, la premier dovrà fare – come spesso accaduto dal suo insediamento – da pacere. Per Fratelli d’Italia e Lega però sulla questione Mes c’è un elefante nella stanza con il quale ormai si deve fare il conto.
I due partiti hanno portato baluardo della loro campagna elettorale lo scetticismo sul Mes, ma Bruxelles adesso pressa costantemente con la data di scadenza fissata al 30 giugno. Meloni cerca equilibro per far rientrare nel Mes le concessioni Pnrr e il tanto desiderato dalla Presidente patto di stabilità. Ma il paradosso è bello grande. Meloni ha sempre combattuto contro il fondo salva stati Ue e ormai l’Italia è rimasto l’unico stato membro a non aver ratificato; contraria non quanto la Lega. Ma tutto il centrodestra compatto (?) alla fine non ha partecipato al voto in commissione.
Ma c’è anche il patatrac del decreto lavoro. Il forfait dei due deputati di Forza Italia ha mandato la maggioranza sotto al voto in commissione parlamentare, con il centrodestra (come già capitato in precedenza) che parla di incidente e con l’opposizione che invece legge un altro segno inconfutabile di debolezza.
Disdice ogni impegno e prende tempo Giorgia Meloni. O quasi, visto che la premier non ha rinunciato al bilaterale con Roberta Metsola. Nella giornata di oggi alle 16 nella sede del governo la premier ha incontrato la presidente del Parlamento europeo.
La stessa Metsola ha apprezzato il vertice, rispondendo dopo l’incontro con un tweet. La presidente ha detto grazie alla premier, dicendosi fiduciosa per il futuro dell’economia europea, sulla collaborazione al supporto in Ucraina, sull’immigrazione e sui risultati concreti che otterranno i cittadini Europei e italiani.
Durante l’incontro, durato circa un’ora, le due presidenti hanno potuto scambiarsi opinioni anche sul tema delle elezioni del Parlamento Ue, senza dimenticare l’immigrazione e l’appoggio della Nato a Kiev, con la riunione dei paesi alleati che si terrà nelle prossime settimane.
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