Giorgia Meloni durante un’intervista al Messaggero ha parlato del Pnrr e dell’importanza di cambiare paradigma rispetto all’approccio sulla sicurezza e sulla cura del territorio. Questo dopo il terribile alluvione abbattutosi in Emilia Romagna.
La presidente, all’interno dell’intervista, afferma che il piano italiano è il più grande d’Europa e che per questo una sua revisione necessita di un’attenta analisi e di decisioni ampiamente ponderate.
La scadenza per la modifica è stata fissata il 31 agosto 2023.
“Siamo nei tempi”.
Afferma Meloni.
La premier Giorgia Meloni, durante un’intervista al Messaggero, parla del Pnrr e della necessità di rivedere l’approccio e il paradigma securitario nei confronti del territorio italiano, particolarmente esposto al fenomeno del rischio idrogeologico.
Meloni inizia con l’elogiare il piano italiano, affermando che è uno dei più grandi d’Europa e stabilendo che una sua revisione necessita di un lavoro approfondito e attento.
La scadenza il piano può essere modificato entro il 31 agosto di quest’anno e che l’Italia è perfettamente nei tempi.
“Lo dimostra il fatto che a oggi solo cinque Stati hanno presentato la proposta di revisione del Piano con l’integrazione del REPowerEU”.
Ha affermato la presidente del Consiglio.
Meloni ha poi parlato degli investimenti e della necessità di coordinare sinergicamente tutte le fonti di investimento in modo da garantire la spesa e allo stesso tempo misure di qualità che vadano ad incidere positivamente sul PIL del paese.
Dopo, il riferimento all’alluvione in Emilia Romagna non poteva mancare.
“Il Governo ha dato una risposta immediata”.
Ha affermato Meloni, aggiungendo che si è consapevoli che non è stata sufficiente.
“Siamo già a lavoro per le misure sulla ricostruzione”.
La premier ha poi parlato della necessità di cambiare il paradigma securitario e di cura del territorio. Modello completamente nuovo che sappia responsabilizzare maggiormente tutte le amministrazioni.
Ciò che è accaduto in Emilia Romagna qualche giorno fa è il frutto di una problematica diffusa che caratterizza l’intero territorio italiano. Si tratta del dissesto idrogeologico.
Questo fenomeno caratterizza ampiamente il territorio italiano a causa di una serie di elementi, a partire dalla predisposizione climatica, geologica e morfologica, propria del territorio. Esso però viene accentuato dal problema dei cambiamenti climatici che determina il verificarsi di fenomeni atmosferici estremi e dall’aumento delle superfici artificiali che caratterizzano il territorio italiano.
Tutti questi elementi determinano un vertiginoso aumento di frane, allagamenti e disastri ambientali che si riflettono sul territorio, ma soprattutto sulla popolazione.
Il problema principale è che in Italia, quando si verificano questa tipologia di eventi, si mettono in atto le cosiddette misure strutturali, ossia misure post evento calamitoso che puntano unicamente a “risolvere il problema” una volta che il disastro si è già verificato.
Queste misure, in realtà, dovrebbero essere affiancate ad un’ampia gamma di misure non strutturali, ossia misure preventive che puntano a prevenire il disastro.
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