La meningite batterica in Italia colpisce circa 200 persone ogni anno, una percentuale bassissima rispetto agli altri paesi europei dove l’incidenza è molto più alta. Qui in Italia si contano 3 casi ogni milione di abitante, in Europa sono 14 ogni milione di abitante.
In questi giorni sta circolando la notizia che a Tezze sul Brenta un ragazzo di 17 anni è stato colpito da un raro caso di meningite, sta lottando in queste ore tra la vita e la morte. I medici hanno riscontrato che si tratta di una meningite di tipo B.
Cos’è la meningite batterica
La meningite batterica è un’infiammazione che va a colpire il cervello e il midollo spinale presente in un individuo. I batteri che causano questa infiammazione vanno a colpire i strati di tessuto che appunto rivestono il midollo spinale e il cervello.
Questi strati di tessuto sono chiamati meningi. Il cervello è ricoperto da tre strati che sono chiamati subaracnoideo, intermedio e interno.
Quando i batteri aggrediscono questi strati e in particolare lo spazio subaracnoideo il nostro sistema immunitario reagisce per difendere il corpo.
Dalla reazione del sistema immunitario si genera un’infiammazione che viene definita acuta e può portare a diverse complicazioni.
Le principali complicazioni che può generare sono coaguli di sangue, tumefazione celebrare, edema cerebrale, più pressione nel cranio, eccesso di liquido nel cervello, l’infiammazione dei nervi cranici, problemi all’intero organismo, empiema subdurale, shock settico, coagulazione intravascolare disseminata e molto altro.
Tutte patologie molto gravi che danneggiano l’organismo. Le cause che generano la meningite batterica dipendono sia dall’origine batterica ma anche dall’efficacia del sistema immunitario ma anche dalla modalità con cui è stata contratta.
La meningite può colpire l’organismo in diversi modi:
- Attraverso un’infezione di un’altra parte del corpo.
- Ferita al cranio o nelle meningi.
- Intervento chirurgico al cervello oppure al midollo spinale.
- Infezione del dispositivo di drenaggio.
- Batteri che entrano nell’organismo attraverso una malformazione congenita del cervello oppure della colonna vertebrale, ad esempio la spina bifida.
Sintomi della meningite e cura
Non ci sono sintomi molto precisi che permettono di ricondurre all’infezione, anche perché variano a seconda dell’età in cui viene contratta l’infezione.
Nei bambini piccoli, ossia i neonati, generalmente si manifesta con vomito, disturbi alimentari, torpore, irritabilità, indolenza, schiocco delle labbra involontaria che rappresenta un tipo di convulsioni specifico.
Nei bambini più grandi e negli adulti i sintomi peggiorano nel tempo, passati i primi 3/5 giorni di infezione si manifesta cefalea, febbre, rigidità nucale, stato confusionale, sensibilità alla luce.
Alcune delle persone che contraggono la meningite possono sviluppare ictus o convulsioni, quando e se l’infezione avanza si può anche entrare in uno stato di incoscienza.
La meningite acuta batterica è trattabile, può però causare danni permanenti al cervello e anche ai nervi, in alcuni casi estremi si arriva purtroppo al decesso.
Proprio in previsione di quest’ultima eventualità è importante iniziare a trattare la meningite fin dai primi sintomi, anche se come abbiamo visto molti di loro sono classici sintomi influenzali.
La prima fase di cura prevede l’utilizzo di antibiotici per via endovenosa insieme ad un farmaco antivirale.
Durante la terapia vengono avviate le indagini che permettono di conoscere meglio la tipologia di meningite, una volta che si hanno i risultati si potrà sostituire la terapia antibiotica con farmaci più efficaci.
Ogni sintomo grave, come le convulsioni e il coma, saranno trattate appositamente. La prognosi della patologia non è lunga, se non si presentano condizioni i tempi di ripresa sono in genere di 10 giorni.
È possibile prevenire la meningite batterica acuta con l’utilizzo dei vaccini che sono disponibili per diverse forme di meningite, tra cui la meningococcica che è la variante maggiormente diffusa tra gli adolescenti.