Meno sai, meglio stai: l’ignoranza è felicità

Secondo il famoso detto “meno sai, meglio stai” l’ignoranza è felicità. Ma non lo dice soltanto un proverbio, perché anche la scienza lo confermerebbe, almeno da ciò che è emerso da uno studio condotto dall’Australian National University. Gli esperti sono convinti che ogni giorno non facciamo altro che pensare e conservare informazioni nella nostra mente, per riuscire ad anticipare il futuro. Tuttavia il non sapere ci attende al varco e non possiamo privarcene. Anzi, in base alla ricerca, si è visto che proprio il non sapere può essere inteso come la chiave della felicità.

Gli studiosi che hanno condotto l’indagine hanno affermato che, per provare cosa voglia dire autenticamente essere liberi, si ha la necessità di non conoscere alcune parti del presente e del futuro. Se tutto fosse già scritto, se noi sapessimo come ogni cosa andrebbe a finire, saremmo meno liberi di compiere delle scelte ben precise.

Ma c’è un altro motivo per cui l’ignoranza, intesa come non sapere, potrebbe costituire una ragione di felicità. Se sapessimo già tutto, non si svilupperebbero la curiosità e la creatività. Michael Smithson, professore della Research School of Psychology, ha dichiarato che c’è sempre qualcosa che non sappiamo e sarebbe un bene, perché altrimenti non avremmo più nulla da scoprire.

Lo studioso ha perfino messo a punto un corso online gratuito, per spingere le persone a scoprire cosa sia l’ignoranza e quale ruolo possa avere nella società di oggi. L’indagine vuole soprattutto combattere lo stereotipo della persona ignorante, che, in quanto tale, sarebbe da denigrare. Secondo Smithson, il non sapere è rintracciabile nella vita di ciascuno di noi.

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