[didascalia fornitore=”ansa”]Enrico Mentana[/didascalia]
Enrico Mentana risponde a Sergio Mattarella a proposito dei giovani al voto alle prossime elezioni politiche. Il direttore del Tg La7, che su Facebook più volte ha confessato di non recarsi alle urne da anni, non ha gradito le parole del presidente della Repubblica che, nel discorso di fine anno, aveva invitato al voto i diciottenni.
Mattarella, nel discorso pronunciato, da tradizione, l’ultimo dell’anno a reti unificate, aveva esortato la partecipazione al voto «dei giovani nati nel 1999 che voteranno per la prima volta». Ricordando che, una volta, i diciottenni invece di andare alle urne andavano in guerra: «In questi mesi di un secolo fa i diciottenni di allora, i ragazzi del ’99, vennero mandati in guerra, nelle trincee. Molti vi morirono. Oggi i nostri diciottenni vanno al voto, protagonisti della vita democratica».
«Ma perché mai, presidente, un giovane di oggi dovrebbe andare a votare? – ribatte un Mentana disilluso su Facebook – Il voto è l’esito di una presa di coscienza, di una condivisione ideale, di una adesione di interessi. Quali idee, speranze, promesse, ricette sono state messe in campo per i giovani dai vari partiti e movimenti? Nessuna».
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