Inun contesto di crescente tensione nel conflitto tra Ucraina e Russia, Kiev ha dichiarato di aver effettuato importanti sviluppi nella regione di Zaporizhzhia. Le truppe ucraine hanno annunciato di aver liberato l’insediamento situato a sud ovest di Robotyne e in questo momento stanno attualmente tentando di avanzare più a sud nella loro controffensiva contro le forze russe.
Secondo quanto riportato da un comandante che ha guidato le truppe a Robotyne, l’esercito ucraino ritiene di aver superato con successo la linea difensiva più resistente delle forze russe nel sud e ha riferito che prevedono di progredire più rapidamente nelle prossime fasi dell’operazione. Hanna Maliar, viceministro della Difesa di Kiev, ha confermato la liberazione di Robotyne da parte delle forze ucraine.
L’insediamento si trova a circa dieci km a sud della città di Orikhiv, che rappresenta un importante punto di scontro nella regione di Zaporizhzhia. È doveroso sottolineare che Robotyne è situato lungo una strada cruciale che conduce a Tokmak, un nodo stradale e ferroviario attualmente occupato dalle forze russe.
Ma l’avanzata ucraina solleva, nello stesso momento, preoccupazioni per la sicurezza della più grande centrale nucleare d’Europa, che si trova a Zaporizhzhia. Il capo dell’organismo mondiale di vigilanza nucleare ha espresso timore riguardo all’aumento del rischio per la struttura nucleare a causa dell’offensiva in corso.
Sostiene già da tempo che è necessario adottare misure adeguate per garantire la sicurezza nucleare dell’impianto e proteggerlo dagli eventuali rischi derivanti dal conflitto, ma ora la situazione sembra sempre più incerta.
Parallelamente agli sviluppi militari, si continuano a registrare episodi di violenza e perdite di vite umane. In un attacco missilistico notturno nella regione centrale di Poltava, almeno tre persone sono state uccise, mentre un’altra persona è stata uccisa a Kherson in seguito a un bombardamento russo, secondo quanto riferito da funzionari locali.
La situazione è complicata ulteriormente dal coinvolgimento di attività di spionaggio e intelligence ma emerge anche che la diplomazia internazionale ha subito un cambiamento significativo.
Un cittadino svedese di origine russa è stato recentemente accusato a Stoccolma di aver raccolto informazioni per conto dei servizi segreti militari russi.
Mosca, da parte sua, ha dichiarato che le sue difese aeree hanno abbattuto un drone in avvicinamento alla capitale, il che ha portato alla sospensione del traffico aereo in due dei principali aeroporti della città per la seconda volta in una settimana. Il Ministero della Difesa russo ha inoltre dichiarato che le difese aeree hanno distrutto altri due droni nella regione di Bryansk, al confine con l’Ucraina.
Ciò non fa che alimentare la tensione e il Cremlino ritiene inaccettabile che non sia condannato l’attacco al cuore della Nazione, dato che non si tratta di difesa ma piuttosto di attacco.
Le relazioni tra Russia e India stanno progressivamente sviluppandosi e mostrano una partnership strategica particolarmente privilegiata, stando a quanto ha affermato il Cremlino in una nota ufficiale. Entrambi i Paesi hanno evidenziato una dinamica positiva e una visione di cooperazione commerciale ed economica a lungo termine che apporti beneficio e prosperità a entrambe le Nazioni.
Il presidente russo Putin ha preso la decisione di non partecipare al prossimo vertice del Gruppo dei 20 (G20) in India il mese prossimo, ha optato invece per inviare il suo ministro degli Esteri. L’ufficio del primo ministro indiano Narendra Modi ha confermato che ha parlato telefonicamente con Putin e ha espresso comprensione per la sua decisione di non partecipare al vertice. Il leader indiano ha ringraziato Putin per il costante sostegno della Russia a tutte le iniziative sotto la presidenza indiana del G20.
L’ India non ha condannato la Russia per l’invasione dell’Ucraina e ha addirittura aumentato gli acquisti di petrolio russo durante il conflitto che è durato 18 mesi. Questo indica una certa solidità nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi.
Nel frattempo, la Russia ha segnalato che due aerei da combattimento sono stati dispiegati per respingere due droni statunitensi che stavano volando sul Mar Nero vicino alla Crimea, regione annessa al territorio russo.
Secondo il Ministero della Difesa russo, i droni stavano conducendo operazioni di ricognizione, ma hanno lasciato l’area una volta che gli aerei da combattimento russi sono intervenuti.
Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver schierato due caccia per intercettare droni statunitensi senza pilota nei pressi della penisola di Crimea.
I velivoli MQ-9 Reaper e RQ-4 Global Hawk sono stati individuati dalle forze di Mosca durante il monitoraggio dello spazio aereo nella parte sud-occidentale del Mar Nero, come riferito dal dicastero su Telegram.
Due jet da combattimento russi sono stati inviati per scongiurare una possibile violazione del confine e contrastare attività di ricognizione, secondo il resoconto del Ministero. In seguito all’intervento, i droni americani avrebbero cambiato rotta allontanandosi dall’area.
Da parte sua, il Pentagono ha dichiarato tramite il portavoce tenente colonnello Garron Garn che gli Stati Uniti continueranno a effettuare missioni di routine sul Mar Nero, come consentito dal diritto internazionale, per garantire libertà di navigazione.
In Ucraina, il capo dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk sostenuta dalla Russia, Denis Pushilin, ha riferito di un morto e sette feriti in seguito a bombardamenti ucraini nella regione contesa del Donbass.
La vittima e due feriti si trovavano a Horlivka, mentre gli altri cinque sono rimasti coinvolti in quartieri di Donetsk, con danni alle infrastrutture. Pushilin ha denunciato l’uso di munizioni a grappolo da parte di Kiev.
Il ministro dell’Interno polacco Mariusz Kamiński, dopo un incontro con omologhi baltici, avverte che Polonia e stati confinanti chiuderanno i valichi con la Bielorussia in caso di “incidente critico“, citando la presenza di mercenari russi nel paese. Kamiński parla di situazione in deterioramento al confine e determinazione ad agire unitamente in risposta a crisi.
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov avrà colloqui a Mosca “nel prossimo futuro” con l’omologo turco Hakan Fidan. Lo riporta l’agenzia TASS citando la portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova.
La Turchia sta facendo pressioni sulla Russia per tornare all’accordo che consente l’esportazione di grano ucraino attraverso i porti del Mar Nero.
Ankara svolge un ruolo chiave nella mediazione tra Mosca e Kiev su questo dossier. Lo scorso 19 novembre la Russia ha sospeso la sua partecipazione all’intesa siglata lo scorso luglio sotto l’egida dell’ONU, denunciando l’utilizzo del corridoio del grano per un attacco di droni ucraini alla flotta russa.
Il Cremlino ha segnalato che il presidente Putin potrebbe presto incontrare di persona il leader turco Erdogan per discutere della questione, oltre ad altri temi bilaterali. Al momento però non è stata comunicata alcuna data o location per il vertice.
Ankara si conferma mediatrice attiva tra i due contendenti per favorire una de-escalation militare e sbloccare le esportazioni alimentari ucraine, cruciali per la sicurezza globale. Il faccia a faccia Putin-Erdogan sarà una tappa chiave per verificare spiragli di dialogo.
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