La tensione tra Israele e Iran sta raggiungendo livelli preoccupanti, con il continuo emergere di notizie che suggeriscono una crescente attività iraniana nella regione. Secondo quanto emerso dalle autorità palestinesi, la Jihad islamica palestinese, o PIJ, sta acquistando armi e guadagnando lealtà in Cisgiordania attraverso l’uso di denaro iraniano. Nel frattempo, Israele ha riferito di un importante sequestro di cripto valute, che coinvolgerebbe le Guardie della Rivoluzione iraniana e le milizie di Hezbollah.
Questi sviluppi hanno sollevato la preoccupazione della comunità internazionale, che teme un’escalation delle tensioni tra i due paesi. L’Iran ha a lungo sostenuto gruppi militanti nella regione, compresa la PIJ, senza tralasciare, ovviamente, le milizie di Hezbollah in Libano. Con l’acquisizione di armi e finanziamenti, questi gruppi potrebbero diventare ancora più pericolosi e minacciare la stabilità nella regione e questo, anche dopo i violenti scontri di cui sono stati protagonisti palestinesi e israeliani, che hanno poi coinvolto anche milizie in Siria e Libano sostenute da Teheran.
Diversi funzionari palestinesi hanno riferito che la Jihad Islamica palestinese ha creato diverse milizie e ha reclutato molti uomini in Cisgiordania da impiegare come soldati. Le reclute sono state cercate in particolar modo nella zona di Nablus e Jenin.
Negli ultimi mesi, la PIJ ha intensificato la sua attività militare, in gran parte grazie all’aumento dei finanziamenti pervenuti da parte del regime in Iran. A partire da aprile, la Jihad Islamica palestinese ha lanciato decine di razzi in un attacco transfrontaliero contro Israele dalla striscia di Gaza, Siria e Libano. Lo scorso agosto, le milizie della Jihad ha lanciato circa 2.000 razzi durante tre giorni di combattimenti feroci e ha dimostrato resistenza, maggior coraggio e capacità militare.
L’aumento dell’attività della milizia palestinese ha sollevato timori per la stabilità nella regione e la possibilità di un conflitto tra Israele e i suoi nemici. La comunità internazionale sta monitorando attentamente gli sviluppi in corso e sta cercando di prevenire un’escalation delle tensioni, che ha già mostrato nel corso degli anni quali sarebbero gli esiti.
La Jihad islamica palestinese e Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, sono diventati delegati iraniani a tutti gli effetti, ricevendo finanziamenti, addestramento, attrezzature sofisticate e istruzioni di Teheran sul loro confronto con Israele.
Secondo il politico israeliano Gantz la Jihad Islamica palestinese ha ricevuto molti milioni di dollari dall’Iran. Inoltre nelle ultime settimane i leader del gruppo Hamas hanno recentemente incontrato il presidente iraniano Raisi, in una dimostrazione di forza contro Israele.
L’evoluzione da gruppi terroristici a veri e propri eserciti è il risultato di un lungo percorso voluto fortemente dal regime in Iran, con il continuo appoggio di Hezbollah in Libano.
Gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno mostrato chiaramente quanto siano coordinati e in contatto costante i vertici di Hamas, Hezbollah, Jihad islamica, senza tralasciare i vertici siriani e di Teheran. Tutto questo per formare un fronte contrapposto a Israele.
Questa crescente attività e coordinazione tra i gruppi paramilitari sostenuti dall’Iran ha generato caos e tensione in Medio Oriente e la crescente tensione fa temere per una guerra.
Nello stesso tempo emerge anche una notizia dalle autorità di Israele che per tentare di arginare il terrorismo islamico hanno attuato un maxi sequestro di denaro appartenente a Hezbollah e alle Guardie Rivoluzionarie dell’Iran.
Un conflitto profondo, che mostra anche alleanze e schieramenti ben distinti e che, invece di trovare un equilibrio, anche a seguito di numerosi interventi internazionali, sembra peggiorare quotidianamente.
Il ministro israeliano Gallant ha reso noto martedì che l’Establishment della Difesa di Israele ha effettuato il sequestro di milioni di dollari in criptovaluta appartenenti alla forza Quds delle Guardie della Rivoluzione iraniana e a Hezbollah. Quest’operazione rappresenta il più grande sequestro di criptovaluta mai effettuato da questi gruppi. L’azione, condotta dalle autorità iraniane, ha permesso di bloccare importanti risorse finanziarie che avrebbero potuto essere utilizzate per sostenere attività terroristiche.
È importante sottolineare che la Forza Quds del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie è considerata un’agenzia di intelligence d’élite iraniana, impegnata in attività di terrorismo, spionaggio e destabilizzazione all’estero. Hezbollah in Libano è considerato uno dei suoi principali rappresentanti.
Il recente sequestro di cripto valute effettuato da Israele, ha dimostrato come i gruppi terroristici internazionali utilizzino la criptovaluta per finanziare le loro attività illegali e sfruttino l’anonimato e la difficoltà di tracciare le transazioni per evitare i regolamenti bancari e gli strumenti di controllo.
Gallant ha sottolineato che l’operazione di sequestro di criptovaluta è stata possibile grazie alla stretta collaborazione tra la Divisione per la guerra economica contro il terrorismo del ministero della Difesa, il Mossad, l’intelligence dell’IDF, la polizia e altre autorità preposte alla lotta al finanziamento del terrorismo. In particolare, il ministero della Giustizia ha una divisione speciale dedicata alla lotta al finanziamento del terrorismo.
Gallant ha inoltre evidenziato l’importanza dell’utilizzo di nuovi strumenti tecnologici per rintracciare le nuove tecniche utilizzate dai finanziatori del terrorismo per nascondere il movimento dei fondi. La Divisione per la guerra economica contro il terrorismo del ministero della Difesa ha lavorato attivamente su questo fronte, sviluppando nuovi strumenti e metodi per contrastare il finanziamento del terrorismo e individuare le attività illegali nell’ambito delle transazioni di criptovaluta.
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