Il presidente russo Vladimir Putin si appresta a partecipare al suo primo vertice multilaterale dopo l’insurrezione armata che ha scosso la Russia in seguito alla ribellione di Wagner. Il leader del Cremlino avrà modo di parlare con i leader di Cina e India durante l’importante evento. La riunione rappresenta un’opportunità di discutere le questioni regionali e internazionali, in un momento in cui la Russia sta cercando di consolidare la sua posizione a livello globale. La partecipazione di Putin al vertice dimostra la volontà della Russia di mantenere relazioni con i suoi partner internazionali, nonostante le sfide interne ed esterne che ha affrontato negli ultimi tempi.
Nel frattempo è emerso un audio che è stato attribuito a Prigozhin e gli attacchi russi sulle città ucraine non accennano a diminuire. La situazione generale è tesa e Mosca sembra voler ostentare tranquillità, nonostante è chiaro che il Cremlino ha subito uno scossone che ha gettato ombra sulla figura e sul potere, che sembrava incontrastato in patria di Putin.
L’India, è entrata a far parte del gruppo di alleati nel 2017 e ospita quest’anno l’importante evento. Per il primo ministro Narendra Modi, questo rappresenta un’opportunità per dimostrare la crescente influenza globale del Paese.
Finora, il vertice si è spesso focalizzato sulla promozione della sicurezza e della cooperazione economica, sulla lotta al terrorismo e al traffico di droga, sul cambiamento climatico e sulla situazione in Afghanistan dopo la presa del potere dei talebani nel 2021. Nel corso dell’incontro dei ministri degli Esteri tenutosi in India il mese scorso, non sono mancate osservazioni e critiche condivise poi pubblicamente sulla guerra in corso tra Russia e Ucraina. Gli analisti sottolineano che le conseguenze della crisi sul fronte della sicurezza alimentare e del carburante per i Paesi in via di sviluppo rimangono una fonte di preoccupazione per il gruppo.
La partecipazione al vertice è un evento di grande importanza per Mosca, che vuole dimostrare di non essere stata isolata e di avere ancora potere e influenza, ma assume una valenza ancora più profonda ora che la figura del leader di Mosca è stata messa in discussione davanti a tutto il mondo.
Il gruppo comprende quattro nazioni dell’Asia centrale ovvero Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, che sono notoriamente vicino alla Russia. Tra gli altri Paesi presenti troviamo anche il Pakistan e l’Iran che dovrebbe partecipare martedì.
È prevista anche l’adesione della Bielorussia, che è stata oggetto di polemiche e accusata di troppo appoggio a Mosca, anche se ha contribuito a mediare la rivolta di Prigozhin, in molti si sono chiesti se le milizie Wagner assumeranno un ruolo permanente nel Paese e sono sorti timori per la maggior vicinanza dei mercenari alle Nazioni occidentali.
Giovedì a una conferenza stampa a Bruxelles, l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri Josep Borrell ha spiegato che la comunità globale deve essere “molto consapevole delle conseguenze” della ribellione di Prigozhin e ha voluto ribadire che “un Putin più debole è un pericolo maggiore“. Questo commento fa emergere chiaramente che l’instabilità interna in Russia è presente e molto di più di quanto le autorità mostrano pubblicamente e questo sembra rappresentare una minaccia maggiore per la stabilità globale.
Nel frattempo Putin sembra aver intrapreso un percorso che punta a ristabilire la sua autorità. Ha partecipato a un numero insolitamente elevato di incontri ed eventi negli ultimi giorni ed è stato persino visto confrontarsi con il pubblico, qualcosa di inedito per il presidente russo che, negli ultimi anni, è rimasto in disparte a causa del conflitto che ha innescato in Ucraina.
Mercoledì Putin ha partecipato a una visita ufficiale in Daghestan, dove ha avuto un confronto con funzionari e sostenitori locali anche recandosi per le strade di Derbent. Giovedì ha partecipato, ancora una volta di persona, a un vertice aziendale a Mosca.
Queste scelte suggeriscono che Putin vuole riprendere il controllo sulla situazione in Russia e migliorare la sua immagine pubblica, mostrandosi disinvolto e senza tensione.
Putin ha intrapreso un percorso diplomatico già da settimane e quindi prima della ribellione di Prigozhin, che ha puntato all’esclusione dell’Occidente dalla sfera economica, commerciale e in ambito sicurezza dell’Occidente per andare a rafforzare profondamente l’alleanza con la Cina di Xi Jinping, soprattutto, ma anche a Nazioni come l’Iran che ha sempre supportato il Cremlino a discapito di sanzioni e ammonimenti occidentali.
Secondo Michael Kugelman, direttore del South Asia Institute del Wilson Center, l’incontro della Shanghai Cooperation Organization è per Putin una delle poche opportunità a livello globale per provare a riacquistare credibilità e per mostrarsi forte e solido. Nonostante la situazione in Ucraina, nessuno dei Paesi membri della SCO ha preso realmente posizione contro Mosca nelle risoluzioni Onu, ma hanno preferito astenersi.
La Cina ha inviato un funzionario per provare a cercare un punto di incontro tra Russia e Ucraina, mentre l’India ha ripetutamente chiesto di cessare pacificamente il conflitto in atto.
Per Putin, il vertice rappresenta anche un’opportunità per dimostrare di avere il controllo dopo l’insurrezione del capo mercenario Prigozhin.
Tanvi Madan, membro anziano della Brookings Institution, ha riferito che, a suo avviso, il leader del Cremlino vorrà rassicurare i suoi partner sul fatto di essere ancora al comando e dimostrare che le sfide al suo governo sono state superate.
L’India ha deciso di tenere il vertice SCO online, anziché di persona come l’anno scorso a Samarcanda, in Uzbekistan. Questa scelta potrebbe essere legata alla recente visita di stato in India del presidente Usa Biden, che potrebbe aver reso più complicato per l’India accogliere Putin e il leader cinese Jinping, soltanto dopo due settimane dal vertice con le autorità statunitensi.
Nonostante ciò il rapporto tra India e Russia è rimasto forte e solido durante la guerra, con le autorità indiane che si appoggiano sempre più a Mosca per rifornirsi di greggio e la fornitura russa va anche a coprire l’ambito militare e della sicurezza. Gli Stati Uniti e i loro alleati, invece, sono alla ricerca di sostegno sostegno, proprio per contrastare le crescenti ambizioni della Cina.
Per l’India la priorità fondamentale è trovare un equilibrio tra i suoi legami con l’Occidente e l’Oriente, considerando anche che il Paese ospiterà il vertice del G20 a settembre.
Secondo Grossman, l’India si distingue per la sua politica estera che cerca di coinvolgere diversi attori contemporaneamente e si impegna a diversificare i partner commerciali. Questa è una caratteristica che secondo gli esperti distingue le autorità indiane rispetto a molte altre Nazioni e, sicuramente, renderà il Paese uno dei principali partner economici internazionali.
Secondo Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, il presidente Putin potrebbe aver dato l’ordine di uccidere Prigozhin, capo del gruppo di mercenari Wagner.
Podolyak ha sostenuto, in un’intervista a Bild, che Putin ha la reputazione di sottomettere tutti con la paura e che distruggere Prigozhin è sicuramente una questione personale per lui. Inoltre, il consigliere presidenziale ucraino ha dichiarato che Prigozhin è già stato esposto a notevoli rischi e che questa rivolta e marcia verso Mosca, che ha attirato l’attenzione del mondo interno, non resterà impunita.
Il funzionario ucraino ha anche affermato che la rivolta di Prigozhin dimostra che Putin non ha il controllo totale sugli avvenimenti interni e questo ha reso il presidente russo debole agli occhi del mondo, anche se è durante soltanto un giorno. Questo avrà un impatto significativo sul futuro di Putin. Al momento, stando a quanto riferito dai media internazionali, il capo della Wagner sarebbe alla ricerca di un luogo sicuro tra San Pietroburgo e Minsk.
Secondo quanto riportato dal canale Grey Zone, collegato ai mercenari Wagner, Prigozhin ha promesso “nuove vittorie al fronte in un futuro prossimo” nel suo primo messaggio audio diffuso dopo la sua assenza prolungata successiva all’esilio in Bielorussia, anche se non è ancora chiaro dove si trovi.
La voce che si sente nell’audio sembra essere quella di Prigozhin. Non è stato però possibile confermare l’autenticità del messaggio e della voce senza ulteriori verifiche.
Il Servizio di Sicurezza Federale russo ha dichiarato di aver arrestato un individuo sospettato di essere coinvolto in un piano organizzato dall’Ucraina per uccidere Sergei Aksyonov, attualmente al comando della Crimea e sostenuto da Mosca. L’Fsb ha dichiarato che l’uomo, che ha confessato di essere un agente ucraino, aveva pianificato di posizionare cariche esplosive su un’auto parcheggiata lungo il percorso che prevedeva il passaggio delle autorità russe.
Il presunto attentatore, il cui nome non è stato rivelato, ha 30 anni ed è entrato in Crimea lo scorso giugno. Sono state trasmesse dalle emittenti russe statali immagini di un sacco verde che sembra avere al suo interno elementi riconducibili a un ordigno esplosivo.
Secondo il gruppo editoriale russo Rbc e il canale Telegram del corrispondente di guerra russo Kulko, il comandante dell’Akhmat Pisarenko è stato ucciso in combattimento in Donbass. Non sono state fornite informazioni riguardo alla data o alla località dell’incidente.
L’Akhmat è una formazione armata cecena che combatte a fianco dei russi, presente in Ucraina fin dall’inizio dell’invasione russa.
Si tratta della prima unità “volontaria” a firmare un contratto con le forze armate russe, un percorso che è molto simile a quello intrapreso anche alla compagnia di mercenari Wagner. La morte di Pisarenko rappresenta un duro colpo per l’Akhmat e potrebbe avere conseguenze significative sulla situazione in Donbass.
Durante una conferenza stampa, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che la Commissione sta lavorando per utilizzare i ricavi provenienti dagli asset immobilizzati in Russia.
Von der Leyen ha spiegato che la Commissione presenterà presto una proposta, riconoscendo che l’Ucraina ha bisogno di questi fondi ma sottolineando anche l’importanza di garantire anche che i crimini di guerra non restino impuniti. La proposta potrebbe rappresentare un importante passo avanti per l’Ucraina e per la comunità internazionale nel perseguire la giustizia per i crimini commessi in Russia.
Nel frattempo il presidente Zelensky ha avuto modo di confrontarsi con il cancelliere tedesco Sholz e hanno parlato dell’accordo sul grano, in scadenza a breve, e sembra che questa volta le prospettive di raggiungere un accordo siano più complicate. Anche il portavoce del Cremlino Peskov ha dichiarato che non vede buone prospettive per la proroga dell’accordo e questo preoccupa le autorità internazionali in quanto è essenziale per garantire l’approvvigionamento alimentare nei Paesi più poveri e bisognosi.
Ma ovviamente sono state affrontate anche tematiche inerenti alla Bielorussia che ha deciso di ospitare le truppe Wagner e il loro fondatore e ha approfittato della situazione per far istruire i propri soldati dai mercenari che hanno avuto modo di affrontare la guerra in Ucraina in prima linea.
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