Era intervenuta la Curia a stabilire che quella messa in memoria di Benito Mussolini, in occasione del settantesimo anniversario della morte, non si doveva fare, lasciando a una nota la spiegazione: ”pur essendo lecito celebrare la Santa Messa in suffragio dei defunti per l’occasione, la Celebrazione venga sospesa per la strumentalizzazione della stessa per fini politici”. Ma nonostante questo gli organizzatori del Movimento politico autonomista Alleanza Calabrese hanno fatto sapere via Facebook di aver confermato la cerimonia di commemorazione alle 11 in Piazza San Giorgio al Corso.
Sul social è stato pubblicato anche un video con le immagini di Mussolini dopo la sua morte. ”Il duo Morosini-Falcomatà – scrive Alleanza Calabrese facendo riferimento al Vescovo ed al sindaco di Reggio Calabria – ha ancora paura di un uomo assassinato settanta anni fa. Camerata Benito Presente! Piovono fiori su Piazzale Loreto”.
Non solo Reggio: già lo scorso anno nel cimitero di Cremona era stata officiata una Messa per Mussolini, alla quale seguì un’interrogazione parlamentare di Emanuele Fiano (Pd), e prima ancora era successo a Catania, a Napoli e anche a Padova.
E per quest’ultimo episodio in risposta giungono voci da sinistra”La oltraggiosa iniziativa, organizzata da un gruppo di sedicenti ‘camerati reggini’, ci lascia basiti per la superficialità umana e politica con cui viene utilizzata la parola ‘omicidio’ in relazione alla morte dell’uomo che autorizzò le leggi razziali consentendo così l’assassinio di innumerevoli nostri connazionali, vittime della sua follia”, affermano il segretario regionale e quello provinciale del Pd di Reggio Calabria, Ernesto Magorno e Sebi Romeo.
Si tratta ”di una iniziativa del tutto fuori luogo perché tende a fare di Mussolini una vittima, mentre tutti sanno che le vittime furono i milioni di morti della guerra nazifascista”, ha affermato il presidente del Comitato provinciale di Reggio Calabria dell’Associazione nazionale partigiani d’italia (Anpi), Sandro Vitale: ”Mi auguro che tutti condannino senza reticenze l’iniziativa e che la stessa sia annullata in base alla XIII disposizione transitoria della Costituzione. Nessun parroco e nessuna Chiesa dovrebbero dare la possibilità di trasformare una cerimonia religiosa in un’iniziativa politica tesa a falsificare la storia del nostro Paese”.
Ad ogni modo ricordiamo ai cittadini di Reggio Calabria, e agli italiani tutti, che in Italia esiste la legge del 20 giugno del 1952 che regola le sanzioni del reato di apologia del fascismo.
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