Migliaia di migranti si sono riversati in Messico al confine con gli Usa e attendendo che sia revocata la norma che vietata l’ingresso dei migranti per contenere la pandemia da Covid-19. Gli ingressi negli Stati Uniti sono ormai limitati dal 2020 ma lo scorso novembre però il tribunale di Washington ha stabilito che la manovra non è più necessaria.
La tensione è altissima e la questione immigrazione è una di quelle che ha diviso in due la popolazione oltre che, ovviamente, repubblicani e democratici che si sono dati battaglia in merito alla questione dei richiedenti asilo provenienti dal Sudamerica e sopratutto dal confinante Messico. I diritti umani sono stati impugnati dai dem di Biden ma la questione è effettivamente molto seria e, anche gli stati democratici a favore dell’asilo per i rifugiati, sono in difficoltà a causa della carenza di strutture e di risorse da impiegare nell’emergenza immigrazione. Trump ha sfruttato la questione al massimo durante la campagna per i Midterm e i suoi alleati hanno spesso intrapreso azioni plateali per creare scompiglio.
La questione immigrazione è qualcosa che sta mettendo in difficoltà gli Stati Uniti. Soltanto qualche mese fa è pervenuto la richiesta di aiuto dello stato di New York, che da sempre accoglie i migranti e rifugiati, in quanto risorse e personale non riuscivano più a soddisfare i bisogni dei soggetti accolti. Questo per far capire che il problema è reale e concreto nonostante sia stato manipolato ed utilizzato dai repubblicani di Trump per guadagnare consensi.
Molti governatori degli stati confinanti con il Messico hanno compito azioni non proprio degne di nota, come fare salire i migranti su pullman e farli arrivare poi a casa di esponenti politici, come Nancy Pelosi. Azioni che utilizzano persone per questioni politiche e di opposizione. Ma ciò nonostante l’impegno messo nel aumentare ancora di più un problema che è reale ha comunque guadagnato sostegno.
Il Titolo 42 è un provvedimento provvisorio che è stato introdotto durante la pandemia scoppiata da Covid-19. La misura ha letteralmente bloccato e poi espulso milioni di migranti alla frontiera tra Messico e Stati Uniti. La misura può essere attuata soltanto in caso di sanitario e annulla le leggi vigenti sull’immigrazione. Una delle più controverse degli ultimi anni che è stata duramente contestata anche dalle associazioni per i diritti umani.
L’Onu ha sollevato la questione più volte e attaccato la scelta dell’allora presidente in carica Trump. Il Washington Post ha rivelato che la misura è costata il rimpatrio a ben 1,7 milioni di persone. Legge sostenuta ampiamente dai maga che ora temono per quella che considerano una futura invasione di sudamericani.
La norma ha sollevato molte critiche dato che, eliminando ogni vincolo legislativo presente negli Usa, ha fatto sì che anche bambini soli o famiglie con due o tre figli fossero rimandate indietro. La Human rights Watch ha rivelato che il 60% delle persone richiedenti asilo sono state espulse e molte hanno subito poi soprusi e maltrattamenti una volta rientrati in territorio ostile.
Nonostante la legge abbia limitato gli accessi Biden ha già chiesto più di una volta, l’ultima a maggio, ma la sua richiesta è stata bocciata. Alcune autorità regionali hanno deciso di alleggerire i divieti presenti nel Taglio 42.
Questa pratica ha però agevolato l’attraversamento del confine in maniera illegale e con tutte le complicazioni del caso. La questione immigrazione è ora tornata di prepotenza, dato l’avvicinarsi della data che segnerebbe la fine della manovra che è il 21 dicembre, e la tensione è ora alle stesse e i confini sono sempre più affollati.
Il confine tra Messico e Usa è letteralmente stato preso d’assalto da migliaia di migranti che attendono l’eliminazione del Taglio 42. La tensione è alle stelle e Biden è schiacciato dalla pressione. Un funzionario della Casa Bianca ha rivelato alla Cnn: “Dobbiamo seguire l’ordine del tribunale. Un tribunale ha deciso d revocare questa norma il 21 dicembre. Siamo obbligati a farlo”.
La Homeland Department che opera nel sud del Texas ha spiegato che nelle ultime settimane l’afflusso di migranti è significativamente aumentato e anche l’attraversamento del fiume Rio Grande. Hanno incontrato almeno 1200 migranti al giorno e la situazione sta peggiorando.
La Casa Bianca però ha precisato che nonostante il Taglio 42 perderà di efficacia, ciò non significa che verranno aperto i confini e eliminati tutti i vincoli esistenti. La situazione più preoccupante è quella della città di El Paso, dove è stata allertata la guardia nazionale che il governatore repubblicano Greg Abbott ha deciso di schierare lungo il confine.
Nel dettaglio ha scelto di impiegare anche 500 militari schierati lungo il canale cementato che divide la città texana da Ciudad Juarez, bloccando uno dei punti di accesso più usati dai migranti per consegnarsi agli agenti del Border Patrol e chiedere asilo.
Si teme che possano emergere situazioni di tensione che vadano poi a sfociare in contrasti armati e guerriglia che provocherebbero soltanto sofferenza e provocherebbero dinamiche che andrebbero ad aggravare la crisi economica e umanitaria già in atto.
I richiedenti asilo giungono fino a qui dopo viaggi lunghissimi e pieno di insidie, attraversando terreni impervi. Oltre a tutto ciò si aggiungono anche le condizioni sanitarie in cui arrivano al confine messicano i migranti. Spesso denutriti e malati rimangono in stallo in ripari di fortuna e le condizioni dei bambini stremati hanno attirato l’attenzione delle associazioni internazionali umanitarie che chiedono sostegno e aiuti concreti. Messico e Usa dovrebbero adottare manovre congiunte ma un dialogo costruttivo sembra improbabile.
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