La Farnesina ha confermato che c’è anche un italiano tra le vittime della sparatoria in una discoteca in Messico. Verso le 2:30 locali, un uomo armato ha fatto irruzione nel locale Blue Parrot, a Playa del Carmen, durante il Bpm Festival. Si tratta di una località caraibica situata nella penisola dello Yucatan, stato messicano di Quintana Roo. Zona che richiama migliaia di turisti da tutto il mondo.
I morti sono cinque. L’italiano si chiama Daniel Pessina, un uomo di origini milanesi. Insieme a lui sono stati uccisi due canadesi, un colombiano e una donna messicana, schiacciata dalla calca che ha seguito l’agguato. Una dozzina i feriti, fermate quattro persone. Il procuratore generale della regione, Miguel Angel Pech Cen, ha dichiarato: “Quattro uomini sono morti in seguito ai colpi di arma da fuoco, mentre una donna è stata calpestata” nel corso della fuga di massa dal locale dopo gli spari. Per garantire il successo delle indagini ed evitare fughe di notizie”.
La Farnesina conferma la vittima italiana
“La Farnesina conferma il decesso di un connazionale ferito a morte nel corso della recente sparatoria a Playa del Carmen – si legge in un comunicato – La Farnesina e l’Ambasciata d’Italia a Città del Messico, che lavora in stretto raccordo con le autorità locali, sono già in contatto con i familiari per assicurare loro ogni possibile assistenza in questo difficile momento”.
Le testimonianze
Il Bpm Festival è molto popolare tra gli appassionati di musica elettronica. L’agguato è avvenuto durante la serata conclusiva. “Qualcuno è entrato nella discoteca di Playa Del Carmen e ha aperto il fuoco. 4–5 i morti e molti i feriti”, ha twittato il dj scozzese Jackmaster, tra i testimoni. “Non sono entrati nel locale, hanno sparato contro l’accesso principale da fuori. Nessuno è entrato nella discoteca, sembrava che volessero sparar per uccidere il massimo possibile di gente”, ha raccontato Valerie Lee, una giornalista britannica presente all’evento. Questo il video degli attimi successivi alla sparatoria.
Regolamento di conti tra narcos?
Le sparatorie in Messico sono all’ordine del giorno, così come omicidi, sparizioni e torture. Il Paese da anni e anni è falcidiato da una guerra civile tra i cartelli di droga che tengono in ostaggio i messicani. Guerra a cui lo Stato (a causa anche della diffusa corruzione tra politici e forze dell’ordine) non riesce a far fronte. Da gennaio a luglio 2016 ci sono stati 57 omicidi al giorno in media. È quindi molto probabile che l’italiano sia finito in mezzo a un regolamento di conti tra narcos.
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