Tanti ancora gli scenari oscuri e tutti da scoprire di Matteo Messina Denaro e, soprattutto, la ricostruzione dei suoi 30 anni di latitanza. Chi è, quali sono i suoi pensieri, anche relativi al mondo di oggi: anche su questo indagano le forze dell’ordine.
A passare sotto la lente di ingrandimento degli investigatori è, anche, il suo cellulare. Ecco alcune chat particolari che sono venute fuori.
Matteo Messina Denaro: la necessità urgente di ricostruire quanto più possibile dell’uomo più ricercato d’Italia, del boss catturato lo scorso 16 gennaio ed ora recluso nel carcere de L’Aquila. Scoprire e analizzare, passo passo, i suoi 30 anni di latitanza, capire lo sviluppo della sua personalità, accanto a tutti coloro che, in questi anni, lo hanno aiutato a cambiare identità e a rendersi irreperibile.
Scoprire ogni lato della sua vita, a partire, anche, dalle sue idee politiche, dai suoi gusti, dai suoi hobby. A qualcuno potrebbero sembrare dei dettagli insignificanti ma, per chi indaga, invece, sono dei tasselli importantissimi per ricostruire tutta la sua vita.
A passare sotto la lente di ingrandimento è, anche, il cellulare dello stesso boss e le chat che sono spuntate. Fra queste anche alcune che hanno uno sfondo di carattere politico e che vedono lo stesso Messina Denaro simpatizzare per il presidente russo, Putin: “E’ l’America ad attaccarlo, non il contrario” – scrive in una chat.
Un sostegno pieno a Putin ed una condanna, invece, per il presidente ucraino Zelensky: “Pseudo presidente che sta facendo morire un sacco di civili per fare il megalomane” – ha scritto il boss. Audio e chat scritte che stanno passando al setaccio le Forze dell’Ordine.
Messina Denaro, in una chat con un’amica, dà una sua personale visione del conflitto in Ucraina: “Gli ucraini hanno torto e il primo di tutti è questo pseudo presidente. Uno zero, che sta facendo morire un sacco di civili per dare il megalomane, perché lui vorrebbe una guerra mondiale” – scrive.
Il boss ne ha, anche, per gli Stati occidentali che si sono schierati a favore ed in aiuto dell’Ucraina stessa: “Perché invece di fornire armi, gli Stati occidentali non dicono a questo…di presidente di dimettersi?” – dichiara.
Il pieno sostegno di Messina Denaro è, in particolare, per Putin. Il boss, nella sua analisi personale, afferma che, a istigare la Russa, sono gli stessi Stati Uniti, non il contrario: “Non è lui che vuole mettere i missili in America, è il contrario: sono gli americani che vogliono mettere i missili da Putin” – spiega. E continua analizzando, anche, che se la Russia non avesse armi nucleari e non fosse, quindi, una potenza nucleare, gli Stati Uniti l’avrebbero già bombardata.
Un discorso pro Russia che continua anche quando si parla di vittime: “[…] In questi anni sono morti migliaia di russi, ma tu non lo sapevi perché i giornali non dicono nulla. Ora se ne accorgono o perché i morti sono dall’altra parte” – continua Messina Denaro.
Fra le chat che sono state analizzate da chi indaga, e che sono state portate in tv in esclusiva dalla trasmissione di La7 “Non è l’arena”, c’è un’attenzione particolare del boss anche sulla sua salute. La malattia, quel qualcosa che lui non aveva previsto e che “non accetta”: “Il mio corpo mi ha tradito, non lo sopporto. Io avevo una vita bellissima e non avevo previsto ciò, non ci avevo mai pensato” – conclude.
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