Nell’appartamento del latitante in via Cb 31 sono stati trovati diversi spunti di ‘interesse investigativo’, così dicono gli inquirenti.
Il covo aveva una stanza adibita a palestra e dei poster de il Padrino.
All’interno del covo di Messina Denaro i carabinieri ci sono rimasti per giorni e giorni ed hanno sequestrato molte carte interessanti oltre che una pistola. Il covo di cui parliamo non era per niente il rifugio di un mafioso pensionato e alle prese con terapie chemioterapiche, ma al contrario sembrava il quartier generale di un capo durante la sua attività. L’ex superlatitante, padrino delle complicità e delle stragi, è sempre stato particolarmente meticoloso. All’interno dell’appartamento in via Cb 31, luogo in cui ha soggiornato fino al 16 gennaio, c’erano una serie di carpette, nelle quali teneva ordinati e catalogati documenti e appunti.
Il suo diario era sempre sul comodino, diario personale in cui annotava anche le sue considerazioni riguardo vicende di politica nazionale. Invece su un taccuino scriveva le sue entrate e le sue uscite, pare che avesse bisogno di circa 10.000 euro al mese per portare avanti la sua vita da superlatitante. Insomma non rinunciava per niente a condurre una bella vita tra negozi d’abbigliamento a Palermo e ristoranti nel Trapanese. Nel covo nel quale si rifugiava a Campobello di Mazara, Messina Denaro è arrivato spostandosi di solo 450 metri circa, prima abitava a via San Giovanni 260, in un appartamento dal quale è stato fatto un trasloco a giugno.
Oggi sono state diffuse dai carabinieri le prime immagini dell’interno del covo. Le indagini nel frattempo proseguono e le indicazioni che sono già state sequestrate fanno da spunto per vari filoni di inchiesta, che il procuratore capo di Palermo, ovvero Maurizio De Lucia, insieme a Paolo Guido hanno coordinato. Le indagini sono principalmente sui complici, coloro che hanno deciso di aiutare Matteo Messina Denaro a curarsi, quelli che hanno portato avanti molti affari, o comunque hanno contribuito. Messina Denaro aveva deciso di rimanere all’interno del suo regno, circondato dai suoi fedelissimi.
Nel suo salotto aveva riposto tutti i suoi simboli: il poster de Il Padrino, il leone e un quadro di Joker. Poi c’era un televisore e una libreria contenente svariati libri. Un’altra stanza invece era adibita a palestra, c’era una panca che si presuppone utilizzasse per allenarsi. Era una casa ordinata e a vederla così, con un divano marrone, dei pelouche, poster e una stanza sistemata a palestra, poteva tranquillamente essere l’abitazione di un qualunque uomo. Insomma un appartamento come tanti. Il filmato che ritrae il covo è stato girato il 16 gennaio dai carabinieri del Ros che hanno arrestato il capo mafia Trapanese risalendo anche al rifugio di Campobello di Mazara.
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…
Il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più moderne e apprezzate per il comfort…