L’azienda gigante dei social network sta programmando ancora una volta numerosi licenziamenti, che potrebbero iniziare già dalla prossima settimana, colpendo migliaia di dipendenti e diversi progetti.
L’azienda multimilionaria Meta sta pianificando un altro round di licenziamenti, che potrebbero partire a breve, colpendo tantissimi dipendenti.
La notizia arriva da fonti certe, pubblicata in un rapporto di Bloomberg News, e a quanto pare potrebbe avere le stesse conseguenze del maxi licenziamento già attuato lo scorso novembre. Ancora una volta, Meta cambia tutto per risollevare a quanto pare le sorti della società. Ecco cosa sta succedendo.
La nuova ondata di licenziamenti nell’azienda tecnologica Meta rappresenta un nuovo step della linea che Mark Zuckerberg ha scelto per la sua azienda, ormai da qualche tempo.
I nuovi licenziamenti si aggiungono al già 13% dei lavoratori della società mandati via a novembre, nell’ambito di un importante piano di riduzione dei costi.
Nei mesi scorsi, infatti, Mark Zuckerberg ha spiegato come Meta dovrà prendere una strada precisa, ovvero un 2023 in cui gli sforzi saranno tutti dedicati a ridurre i costi dell’azienda, anche se questo toccherà i dipendenti.
In particolare, Zuckerberg aveva spiegato che ci saranno diversi tagli sui progetti, in particolare su quelli che non funzionano o che nel breve periodo potrebbero dimostrarsi non più fondamentali per l’azienda.
Questa strategia di riduzione dei costi arriva nel momento in cui le spese di Meta sono aumentate del 22% su base annua a 25,8 miliardi di dollari durante il quarto trimestre, mentre le vendite complessive sono scese del 4%.
L’attività principale di Meta, ovvero la pubblicità online, sta subendo diversi cali a causa della grande concorrenza di TikTok, proprietà della società ByteDance, degli effetti di Apple che con i suoi aggiornamenti di iOS rende la vita complicata ai social di Zuckerberg.
Nel frattempo, la società continua a investire sul metaverso, cercando di sviluppare nuovi progetti nella divisione Reality Labs, che ha realizzato entrate per oltre 700 milioni di dollari.
Non è solo Meta di Zuckerberg a prendere delle decisioni drastiche per la propria economia, ma insieme a una delle grandi società multimilionarie del mondo ci sono anche tantissime altre società nella stessa situazione.
Da Amazon, la più grande società di commercio elettronico fondata da Jeff Bezos, che ha annunciato di voler licenziare almeno 18mila persone, passando per Microsoft, che ha pensato di mandare via 10mila dipendenti.
Ma anche Google e Twitter hanno tagliato i posti di lavoro: insomma, una situazione che nella Silicon Valley sta colpendo diverse aziende. Ma perché?
I motivi sono molteplici: in primis dal 2019 ad oggi queste aziende hanno assunto quasi un milione di persone, con l’esplosione del mercato digitale durante la pandemia.
Ora, con la situazione sanitaria mondiale che sta tornando al suo posto, le Big Tech si ritrovano a dover ridimensionare la propria platea di dipendenti, raddoppiata negli ultimi anni.
D’altronde, l’unico obiettivo principale di queste grandissime aziende è quello di guadagnare: quindi, in un momento di recessione economica, per guadagnare di più l’unica soluzione è quella di tagliare le risorse.
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