Meteo, le condizioni del tempo che rimangono decisamente stabili, sono caratterizzate sulla nostra Penisola ma anche su buona parte del Mediterraneo, da un possente promontorio africano che garantisce tempo, appunto, buono, ma anche temperature in salita. I valori termici tra oggi (domenica) e mercoledì, raggiungeranno diversi picchi.
Le aree interessate saranno quelle occidentali delle regioni tirreniche e la Sardegna che sfonderanno facilmente e nuovamente il muro dei 38-40°.
Pur evitando di richiamare gli apici record della precedente ondata di calore di Luglio, questa nuova massa d’aria ardente riuscirà comunque a spingere le letture del termometro oltre i 40°C, portandoci così a vivere la fase più calda senza dubbio di questo mese di Agosto.
I momenti più caldi sono previsti tra Lunedì 21 e Mercoledì 23. Sarà in quest’arco di tempo che le temperature massime si alzeranno significativamente, soprattutto nella Valle Padana, nelle aree interne del Centro come ad esempio tra Toscana e Lazio, e in diverse parti delle due isole principali.
Quanto a lungo continuerà questa nuova ondata di calore africano? Partiamo dal presupposto che l’affidabilità previsionale scende, in modo deciso, quando supera i 3 giorni.
Tuttavia, le indicazioni che arrivano dai principali modelli fisico-matematici seppur ancora piuttosto incerte, sembrano sempre più propendere per un cambiamento. Uno schema circolatorio nuovo che si farebbe strada dopo un ingresso nord-atlantico.
A seguito dello stesso, le correnti mediamente più fresche anche di circa 10-14 gradi rispetto a quelle attualmente presenti sulla Penisola, porterebbero un refrigerio consistente ma anche la possibilità di fenomenologia sotto forma di rovesci, temporali e grandine.
L’onda di calore di origine africana sta nuovamente impattando l’Europa meridionale durante questa terza fase di temperature elevate di quest’estate.
Le regioni del Centro-Nord stanno affrontando temperature notevolmente alte.
Le temperature supereranno di gran lunga le consuete medie. In questo momento, invece di concentrarci sulle prospettive atmosferiche, dirigiamo la nostra attenzione verso il mare e le implicazioni di vasta portata ad esso associate, aspetti che potrebbero sfuggire a molti.
Le acque si trovano in uno stato di riscaldamento intenso e continuo. La presenza di temperature superficiali che raggiungono i 30 gradi Celsius (e perfino oltre) in alcune regioni del Mar Mediterraneo è estremamente preoccupante.
Dal punto di vista meramente fisico, il mare presenta un tasso di inerzia termica significativamente maggiore rispetto all’aria, conseguentemente si riscalda in maniera considerevolmente più lenta, mentre al tempo stesso il suo raffreddamento avviene con altrettanta gradualità.
Da ciò conseguono implicazioni delicate e rischiose. Questo vale in particolar modo poiché durante l’autunno il calore immagazzinato nelle acque sarà ancora rilevante, soprattutto nei mesi di settembre e ottobre. Nel caso in cui dovesse interagire con il freddo presente nell’atmosfera (una prospettiva che si ritiene assolutamente possibile soprattutto tra fine ottobre e i primi di novembre), si genererebbero condizioni ideali per la manifestazione di fenomeni meteorologici estremi, il cui rischio è innegabile.
Le perturbazioni previste avranno un innegabile grado di pericolosità. Ottobre rappresenta tradizionalmente un periodo in cui le precipitazioni si verificano con una certa frequenza, e purtroppo talvolta si manifestano con notevole intensità. Tale tendenza si protrae spesso anche nel mese di novembre.
Lo scorso anno, infatti, venivamo per certi versi da una situazione similare: mare molto caldo, estate bollente e alle prime incursioni instabili da settentrione la formazione di intensi temporali e a volte, devastanti grandinate.
Oltre a ciò, è fondamentale sottolineare che l’arrivo di perturbazioni sarà oltremodo frequente; il rischio di conseguenze dannose sarà sempre presente ogni volta che una perturbazione si dirigerà verso l’area del Mar Mediterraneo. In questo scenario, se il mare sarà particolarmente caldo, l’energia termica coinvolta nei contrasti tra l’acqua e l’aria raggiungerà livelli elevati.
Ciò potrebbe indurre lo sviluppo e la proliferazione di temporali, talvolta di intensità notevole, che rappresenteranno una minaccia per i mesi avvenire.
Questo scenario sembra destinato a cambiare entro la fine di agosto a causa di una modifica nei modelli di circolazione atmosferica che porterà aria fresca verso il Mediterraneo.
Appare piuttosto probabile lo spostamento del massimo pressorio dell’alta pressione verso l’Atlantico: di conseguenza, questo nuovo assetto, andrebbe ad aprire la strada a flussi instabili e decisamente più freschi.
Nel settore settentrionale, tempo stabile con cielo sereno, intervallato da sottili nuvole che si formeranno con il trascorrere delle ore. Nel pomeriggio, addensamenti sulle aree montane accompagnate da rovesci sparsi e qualche temporale.
Muovendoci verso il centro e la Sardegna, anche qui tempo stabile con cielo sereno e velature possibili soprattutto al primo mattino in adriatico. Nel pomeriggio migliora ovunque.
Nelle regioni meridionali e in Sicilia, cielo prevalentemente sereno o lievemente velato, sebbene vi sarà la possibilità specie al primo mattino, di alcune nuvole basse sopra la Puglia Garganica e lungo le coste tirreniche della Calabria. Queste si dissolveranno durante la mattinata.
Tuttavia, nella prima parte della giornata, si prevede un aumento delle nuvole cumuliformi nelle aree interne della penisola e nell’est siciliano, accompagnato da brevi rovesci o temporali sparsi.
Questi fenomeni potrebbero essere più evidenti in particolare sulla Campania centro-meridionale, nella Basilicata occidentale, in Calabria e nell’est della Sicilia. Possibili deboli fenomeni in estensione anche al basso Tirreno. Una generale miglioramento delle condizioni atmosferiche è previsto a partire dalla sera.
La caratteristica più importante a livello termico sarà senza dubbio l’aumento dei valori diurni. Le temperature massime saranno piuttosto elevate sul versante tirrenico (aree di pianura) ed anche sulle regioni settentrionali.
Discorso differente per il versante adriatico che, anche grazie ad una ventilazione vivace da settentrione, seppur in un contesto di alta pressione africana, vedrà valori termici tutto sommato accettabili anche se sopra la media del periodo.
Per quanto riguarda i venti, le regioni centro-meridionali adriatiche, la Basilicata, la Calabria ionica e la Puglia vedranno venti da deboli a moderati provenienti dal nord-ovest, con occasionali rinforzi in queste ultime due regioni. Si prevede che i venti si intensifichino provenendo da nord-est nelle regioni centrali della penisola e lungo i litorali dell’alto Adriatico.
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