Meteo, si intravede dopo circa 3 anni il ritorno del Nino. Un cambio, quindi, da una fase di “Nina” che da Settembre 2020 aveva preso il sopravvento.
E’ altamente probabile che una nuova fase, quella tra estate e autunno, possa vedere la presenza de El Nino
Cominciata nel mese di Settembre 2020 è stata più volte annunciata la sua abdicazione. Ora, sembra che cominci, per davvero, una fase nuova. Ma quante volte abbiamo letto de la Nina senza sapere cosa fosse?
La “niña” è un fenomeno climatico che si verifica nell’Oceano Pacifico tropicale, caratterizzato da acque anormalmente fredde nella regione centrale ed orientale dell’Oceano Pacifico equatoriale.
Questo fenomeno è parte del ciclo naturale di riscaldamento e raffreddamento dell’Oceano Pacifico, noto come “El Niño-Southern Oscillation” (ENSO).
La Niña incide principalmente sulle regioni dell’oceano Pacifico, dall’America del Sud all’Australia, e può influenzare il clima in diverse parti del mondo. In genere, durante una Niña, ci si aspetta un aumento delle piogge nella parte meridionale degli Stati Uniti, un tempo più secco in Australia, in Indonesia e nelle Filippine, nonché un aumento delle tempeste tropicali nell’Oceano Atlantico
Le conseguenze della Niña possono essere significative. Ad esempio, possono verificarsi inondazioni e frane nei paesi colpiti dalle forti piogge, mentre l’Australia e altre aree dell’Oceania possono sperimentare una siccità prolungata.
Inoltre, i cambiamenti nei modelli di vento e temperatura dell’oceano associati alla Niña possono influenzare la pesca e l’agricoltura, provocando una riduzione delle scorte alimentari e un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari.
Il fenomeno della niña viene monitorato da diversi enti scientifici e meteorologici in tutto il mondo, tra cui l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) e la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti. Questi enti pubblicano regolarmente previsioni e report sulle condizioni del Pacifico e sullo stato di El Niño-La Niña.
Il Niño è un evento climatico che si verifica quando le acque calde dell’Oceano Pacifico Equatoriale orientale si spostano verso l’est, influenzando i modelli climatici in tutto il mondo.
Il termine “El Niño” in spagnolo significa “il bambino” e fa riferimento alla nascita di Gesù Cristo, poiché l’evento climatico si verifica intorno a Natale.
Il Niño si forma circa ogni 2-7 anni e può durare da 9 a 12 mesi. Questo evento climatico è associato a un riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico Equatoriale, il che può portare a conseguenze significative sul clima globale.
Gli effetti del Niño sono diversi a seconda della posizione geografica, ma in generale, si verifica un aumento delle temperature globali, la diminuzione delle precipitazioni nella regione dell’Asia meridionale, e l’aumento delle precipitazioni nelle Americhe Centrali e Meridionali, con conseguenti inondazioni.
Il Niño può anche causare fenomeni meteorologici estremi, come cicloni tropicali, tempeste e uragani.
Inoltre, il Niño può avere un impatto significativo sulla pesca e sull’agricoltura, poiché può influenzare le temperature e le precipitazioni, portando alla riduzione delle risorse ittiche e all’abbassamento delle rese delle colture.
Il fenomeno El Niño è un evento che si verifica nell’Oceano Pacifico e può avere conseguenze a livello globale. In Europa, gli effetti meteo di El Niño sono generalmente meno evidenti rispetto ad altre parti del mondo, come ad esempio l’America Latina, l’Australia e l’Asia.
Tuttavia, in alcune regioni dell’Europa, come il Mediterraneo e la Penisola Iberica, El Niño può causare un aumento delle precipitazioni e una diminuzione della temperatura invernale. In particolare, l’Europa occidentale e centrale potrebbero sperimentare un inverno più piovoso e freddo del solito.
Inoltre, El Niño può influire sulla circolazione atmosferica, che a sua volta può influire sulla formazione di cicloni tropicali e sulle condizioni meteorologiche in Europa. Ad esempio, El Niño può aumentare la probabilità di inverni freddi e secchi nell’Europa nord-orientale e di inverni umidi nell’Europa occidentale.
Preso, quindi, per buono il passaggio ad una nuova fase, in Italia eventi estivi de il Niño sono già, ovviamente, avvenuti in passato.
Come abbiamo già avuto modo di specificare, il fenomeno di El Niño non influenza direttamente il clima in Italia, in quanto l’effetto maggiore si verifica durante l’inverno e la primavera.
Tuttavia, alcune estati in Italia potrebbero essere influenzate da eventi atmosferici che sono correlati all’oscillazione El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO).
Ad esempio, durante l’estate del 2015, l’Europa ha sperimentato un’ondata di caldo intenso, che è stata attribuita in parte all’effetto di El Niño. Questo evento ha portato a temperature estremamente elevate in diverse parti del mondo, compresa l’Italia, dove alcune regioni hanno registrato temperature superiori a 40 gradi Celsius.
In generale, tuttavia, l’impatto di El Niño sull‘estate italiana è limitato e dipende dalle condizioni atmosferiche locali.
Altri fattori, come il posizionamento delle alte e basse pressioni, la presenza di correnti d’aria, l’influenza di altre oscillazioni climatiche (ad esempio, la Oscillazione Nord Atlantica), possono influire maggiormente sulle condizioni meteorologiche estive in Italia.
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