Meteo, il grande caldo africano sta per colpire l’Italia, in particolare le regioni del centro-sud e le isole maggiori. L’anticiclone africano darà vita a una forte ondata di caldo, che potrebbe essere la più intensa della stagione. Le temperature saranno superiori alle medie, con valori compresi tra i 33 e i 41°C. Ci saranno anche violenti temporali e grandinate, soprattutto tra il 12 e il 15 luglio.
Il caldo sarà più intenso nel centro-sud, mentre il nord sarà influenzato dagli effetti periferici dell’anticiclone, con qualche raffica fresca atlantica. Le temperature notturne saranno superiori ai 25-27°C, creando disagio nelle notti estive.
Si prevede che questa situazione continui almeno fino alla terza decade di luglio, ma potrebbero verificarsi cambiamenti a causa delle fluttuazioni nella circolazione atmosferica. L’alta pressione africana potrebbe continuare a dominare, prolungando l’ondata di caldo.
Nei prossimi giorni, l’alta pressione si rinforzerà ulteriormente, portando a un aumento significativo delle temperature sopra le medie stagionali. Le regioni del nord avranno un po’ di mitigazione a causa della circolazione atlantica, ma ci saranno anche violenti temporali.
Luglio sarà caratterizzato da un’onda di caldo africano, con temperature eccezionalmente alte. Si prevede che i termometri possano raggiungere punte di 45°C in alcune zone d’Italia.
Non è chiaro quando questa situazione si attenuerà, ma un cambiamento potrebbe arrivare nella terza settimana di luglio a causa delle fluttuazioni nella circolazione atmosferica. Tuttavia, la situazione richiede un’attenta valutazione poiché potrebbe diventare molto difficile con queste condizioni meteo-climatiche.
La settimana è cominciata con una decisa, forte e violenta intensificazione dell’anticiclone africano si intensificherà ulteriormente, con un sensibile aumento delle temperature. Martedì sarà un’altra giornata rovente, con temperature che aumenteranno anche sul versante adriatico. Mercoledì sarà caldo e afoso in tutto il paese, con la Sardegna che avrà le temperature più alte.
Durante questa ondata di caldo, ci sarà anche la presenza di sabbia del deserto del Sahara, che renderà il sole opaco. A partire da giovedì, le temperature dovrebbero ridimensionarsi al nord, mentre nel resto d’Italia continuerà a fare molto caldo.
Negli ultimi anni, abbiamo affrontato situazioni meteorologiche sempre più anomale. Le condizioni estreme, come il caldo intenso e il brutto tempo, sembrano essere diventate parte della normalità climatica del nuovo millennio nel Mediterraneo.
È preoccupante l’aumento della frequenza e la riduzione dei tempi tra eventi estremi. Eventi che un tempo si verificavano ogni trent’anni sembrano ora essere all’ordine del giorno. Situazioni come quelle di maggio e della prima metà di giugno, caratterizzate da piogge abbondanti e fresco eccessivo, sono esempi di queste anomalie meteorologiche.
Si prevede che l’estate regalerà una delle più forti ondate di caldo degli ultimi anni, con temperature elevate che potrebbero persistere per oltre dieci giorni, arrivando fino alla terza decade di luglio. I primi forti caldi si faranno sentire già nel prossimo fine settimana, ma le temperature più alte arriveranno nella settimana successiva.
Tra il 12 e il 15 luglio, molte regioni del sud e le isole maggiori potrebbero registrare temperature superiori ai 39-40°C, con punte isolate di 43-44°C nei settori interni lontani dal mare. Queste temperature eccezionali renderanno il caldo pesante e opprimente per il corpo umano.
Inoltre, l’ondata di caldo potrebbe prolungarsi nel tempo. Tra il 16 e il 18 luglio, si prevede che la “lingua” calda sub-tropicale continuerà a interessare il centro, il sud e le isole, mantenendo temperature molto elevate e a tratti eccezionali. Il caldo e l’afa si faranno sentire anche durante le serate e le notti. Solo il nord Italia sembra al momento essere al margine dell’ondata di caldo.
Potrebbe esserci una breve pausa attorno al 20-21 luglio, con una temporanea riduzione del caldo. Tuttavia, secondo il modello americano GFS, l’anticiclone potrebbe tornare a coprire l’Italia durante la terza decade di luglio, portando a un aumento delle temperature.
È importante notare che queste previsioni sono soggette a cambiamenti, ma al momento non sembrano esserci segnali significativi di maltempo o fresco. L’anticiclone potrebbe continuare a dominare, mantenendo il caldo in crescendo nel corso di luglio.
Le condizioni meteorologiche saranno stabili, con abbondante sole e la possibilità di brevi temporali solo sulle Alpi. Il caldo afoso persistente sarà diffuso ovunque, caratterizzato da notti tropicali con temperature minime superiori ai 20 gradi. Le massime saranno generalmente oltre i 30 gradi, con punte di oltre 40 gradi al Sud e nelle Isole. L’umidità sarà elevata, soprattutto al Nord. Sul fronte alpino, lo zero termico si posizionerà a quote insolitamente alte, intorno ai 4600-4800 metri.
Bisogna evidenziare che, questa ondata di caldo africano, non è causata da El Niño. Sebbene rappresenti un’anomalia, l’irruzione di aree di alta pressione sub-tropicale verso le nostre latitudini si verifica con una frequenza insolita da diversi anni a causa dei cambiamenti climatici. Pertanto, le temperature eccezionali previste nei prossimi giorni non sono influenzate da El Niño, che ha iniziato da poco nell’Oceano Pacifico Equatoriale e i cui effetti si osserveranno solo nei prossimi mesi e nel 2024, anche in aree distanti dal nostro territorio.
El Niño può influenzare le temperature globali e portare a condizioni più calde in alcune regioni del mondo. El Niño è un fenomeno climatico che coinvolge l’Oceano Pacifico Equatoriale e si verifica quando le temperature della superficie dell’oceano sono anomale in quella regione. Durante un evento di El Niño, le acque dell’Oceano Pacifico Equatoriale si riscaldano e questo può avere effetti sul clima globale.
Quando si verifica un forte evento de El Niño, le temperature dell’aria possono aumentare in molte parti del mondo, compresi alcuni paesi dell’America del Sud, dell’Australia, del Sud-est asiatico e anche dell’Europa. Tuttavia, è importante sottolineare che gli effetti di El Niño possono variare a seconda delle regioni e delle stagioni. Non tutti gli eventi di El Niño comportano necessariamente un aumento delle temperature in tutte le regioni del mondo.
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