Meteo, è cominciato da ieri il nuovo rinforzo dell’alta pressione africana. La pausa di venerdì è stata temporanea ed effimera. Come era nelle previsioni, infatti, il promontorio africano si è nuovamente “gonfiato” guadagnando spazio verso nord ed è accompagnato da una massa d’aria particolarmente bollente.
Un’area di alta pressione di origine africana, che sarà alimentata da aria molto calda proveniente dal Sahara, si sta formando. Vediamo in dettaglio dove e quando si registreranno le temperature più elevate, senza tralasciare la possibile durata di questa eccezionale ondata di caldo. Il periodo più caldo avrà inizio da oggi, lunedì 18 luglio e raggiungerà il culmine entro il 21.
Durante questo periodo, le regioni del Sud, del Centro e le due maggiori isole saranno particolarmente colpite dalla parte più calda dell’alta pressione africana. È importante fare attenzione poiché si potrebbero raggiungere valori vicini ai 48°C in luoghi come Sardegna, Sicilia, alcune parti della Puglia e della Calabria.
Anche il resto del Paese subirà il caldo intenso, con picchi di 42/43°C anche al Centro, come a Roma e Firenze. Al Nord si raggiungeranno temperature leggermente inferiori, anche se in alcune parti della Valle Padana si potranno sfiorare i 40°C. In breve, stiamo parlando di valori estremamente elevati rispetto ai nostri standard climatici.
La causa di questa situazione può essere attribuita a una combinazione di eventi. Un cambiamento di scenario ha portato una massa d’aria più fredda verso le Canarie, a cui è seguita una massa d’aria molto calda proveniente dall’Africa settentrionale e dal Medio Oriente.
Nel contempo, i monsoni dell’Africa occidentale spingono verso nord tutta l’area anticiclonica subtropicale. Quindi, l’Italia non solo si trova nel flusso di aria molto calda, ma si trova anche sotto i moti discendenti dell’alta pressione, che causano un ulteriore aumento delle temperature per compressione dell’aria.
Attualmente, ci troviamo in una situazione in cui il jet stream, ovvero i venti ad alta quota, presenta un andamento più ondulato rispetto ai mesi precedenti. Questo non solo crea condizioni meteorologiche più stabili, ma anche ondate di caldo che si verificano contemporaneamente nell’emisfero settentrionale. Questi schemi meteorologici più frequenti sono correlati ai cambiamenti climatici.
Infatti, l’ondata di calore nel Mediterraneo si aggiunge a quelle in Nord Africa, nel sud degli Stati Uniti, nel Medio Oriente e nell’Asia meridionale. Allo stesso tempo, assistiamo anche a fenomeni estremi opposti, come le precipitazioni record che si verificano nel centro degli Stati Uniti, così come in India, Cina e Giappone.
Tuttavia, è importante sottolineare che le aree con temperature insolitamente calde o estreme sono più numerose di quelle con temperature insolitamente fredde. Questo rappresenta una chiara immagine del riscaldamento globale: i record di caldo sono più frequenti dei record di freddo.
Per quanto tempo durerà questa ondata di caldo? Dovremo rassegnarci, durerà per tutta la settimana anche se dal 22 le temperature dovrebbero evidenziare una leggera flessione.
In ogni caso, potrebbe esserci un lieve miglioramento al Nord verso il weekend, ma si tratta solo di un’ipotesi incerta, poiché pochi modelli di previsione la supportano.
Le temperature previste a circa 1500 metri di quota saranno record per questo periodo. Ciò comporterà temperature molto elevate al suolo, anche superiori a 44-47°C al Centro-Sud. Oltre all’intensità dell’aria in arrivo, un’altra caratteristica sarà l’estensione, che andrà dalla parte orientale della Spagna all’Italia, e la durata. Queste previsioni dovranno comunque essere confermate nei prossimi giorni.
Previsioni meteorologiche che indicano tempo stabile e soleggiato in tutto il paese, con alcune nuvole lungo le montagne dell’arco alpino e possibili brevi rovesci durante le ore più calde del pomeriggio. Le temperature saranno elevate nel centro-sud e sulla pianura padana, con punte superiori a 42 gradi su isole maggiori, Puglia, Basilicata e Calabria settentrionale, oltre i 38 gradi nelle aree interne di Lazio, Toscana, Campania e nelle vallate umbre, e oltre i 36 gradi sulla pianura emiliano-romagnola.
All’inizio, cielo sereno o leggermente nuvoloso in tutte le regioni. Nel pomeriggio, sono previste nuvole sulle aree montuose del Triveneto, con possibili temporali isolati.
Si prevede una condizione di ondata di calore nel centro-sud, sulle isole maggiori e sulla pianura padana, con valori superiori a 43 gradi in Sardegna, Sicilia, Puglia e Lazio.
Entrambe le giornate saranno caratterizzate da un cielo irregolarmente nuvoloso al nord, con possibili precipitazioni a carattere di rovescio o temporale sulle aree montuose e potenzialmente spostandosi verso le aree pedemontane. Il tempo sarà stabile e soleggiato al centro-sud e sulle isole maggiori, con ulteriori aumenti delle temperature massime.
Nei prossimi giorni, in particolare durante la prossima settimana, l’Italia sarà interessata da un’alta pressione subtropicale che porterà un’onda di calore sahariano, causando un ulteriore aumento delle temperature.
Le previsioni indicano temperature massime fino a 43-44°C nelle aree interne del sud e delle isole maggiori tra martedì e giovedì prossimo, con condizioni estreme e scomode.
Ritorno di temporali e grandine:l’anticiclone africano continuerà a dominare l’Italia senza interruzioni almeno fino al 20-22 luglio, ovvero per un’altra settimana, con un ulteriore aumento delle temperature come già descritto. Dopo questa data, l’affidabilità delle previsioni diminuisce inevitabilmente a causa della distanza temporale.
Un’ipotesi degna di considerazione, tra il 23 e il 24 luglio, l’anticiclone africano potrebbe indebolirsi e lasciare spazio a una perturbazione nord-atlantica che porterebbe cattivo tempo.
Possibile scompiglio meteorologico: l’arrivo di questa massa d’aria fresca potrebbe causare turbolenze in molte regioni, soprattutto a causa delle alte temperature e dell’energia accumulata nei bassi strati negli ultimi giorni. L’interazione tra l’aria fresca e il calore intenso potrebbe generare temporali intensi, grandinate, forti piogge e raffiche di vento.
Questo potrebbe essere un risultato inevitabile, in linea con il cambiamento climatico in corso che porta a eventi meteorologici estremi sempre più frequenti. In sintesi, ci potrebbe essere un significativo calo delle temperature, ma allo stesso tempo aumenterà il rischio di grandinate e temporali violenti
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