Meteo, cambio radicale della circolazione atmosfera. L’alta pressione sub-tropicale che negli ultimi giorni ha fatto aumentare sensibilmente la temperatura, specie al centro-sud, regredisce verso Sud sotto l’afflusso di fredde correnti invernali.
L’alta pressione delle Azzorre punterà verso nord, favorendo sul suo bordo orientale, l’ingresso di aria fredda proveniente dalla Russia Europea.
Nella giornata di ieri (domenica delle Palme), il tempo è andato progressivamente peggiorando. Nelle ore pomeridiane, in particolar modo, sono stati registrati numerosi focolai temporaleschi specie sulle regioni centro-meridionali.
Si è trattato, a dir la verità, di un piccolo “antipasto”. A partire da oggi, infatti, si aprirà un periodo in cui le fredde correnti di origine russa, sostituiranno progressivamente l’aria calda pre-esistente.
In questo contesto, quindi, non solo è lecito attendersi un calo poderoso dei valori termici ma anche delle precipitazioni non di rado a carattere di rovescio e temporale ed il ritorno della neve a quote collinari.
Una vera e propria fase invernale che, sarà ulteriormente acuita, anche dalle forti correnti da nord-est che spireranno sulla nostra Penisola.
Un episodio sicuramente significativo anche per la durata: non si tratterà di un veloce break, ma il tempo rimarrà instabile e tendenzialmente freddo almeno fino alla giornata di giovedì.
Quella in arrivo tra martedì e giovedì ha caratteristiche tipiche di aria fredda artico-continentale.
Quando si parla di freddo in arrivo di matrice artico-continentale, ci si riferisce a correnti d’aria che si originano nelle regioni polari e continentali e che spesso portano condizioni meteorologiche fredde e secche.
L’aria fredda artica si origina nelle regioni polari, soprattutto nel Nord del Canada e della Siberia, dove le temperature sono estremamente basse e l’aria è molto secca.
Questa aria fredda viene spinta verso sud da correnti d’aria più calde e umide, portando con sé temperature molto basse e spesso condizioni meteorologiche avverse come vento forte, neve e gelo.
L’aria fredda continentale, invece, si forma nelle regioni interne dei continenti, dove le temperature possono essere molto estreme e l’aria è secca.
Durante la scorsa settimana molti impianti sciistici dell’Appennino hanno chiuso, seppur temporaneamente, i battenti.
Molto di frequente, infatti, le temperature hanno raggiunto e superato i 15-17 gradi anche in quota dando vita a neve in rapida fusione.
In questa settimana, non sono attesi grandi quantitativi. Tuttavia, l’importante, notevole e considerevole diminuzione accompagnata da precipitazioni seppur solo a tratti, potrebbe favorire sicuramente l’Appennino Marchigiano, quello Romagnolo, Laziale, Abruzzese, Molisano e Campano.
Per quanto riguarda la quota, oggi, ovunque tra i 1.100 ed i 1.500 metri, ma già dalla giornata di domani, martedì 4 Aprile 2023, lo zero termico tenderà ad assestarsi intorno.
Un miglioramento è atteso nella seconda parte della settimana e, indicativamente, a partire da Venerdì. Ad oggi, abbiamo ancora necessità di alcuni giorni per poter confermare la previsione per Pasqua e Pasquetta e lo faremo martedì. Intanto, diamo il via ad un ritorno invernale con sensazione di freddo diffuso e possibilità di estese gelate nelle valli interne.
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