Meteo condizionato pesantemente da una circolazione depressionaria attiva sulle regioni italiane. L’Italia, infatti, si conferma essere area di “lacuna barica” con l’alta pressione che, per ora, non riesce ad estendere il proprio dominio lasciando il bel paese in balia di perturbazioni frequenti.
Avremo, anche per i prossimi giorni, una veloce alternanza di brevi pause asciutte a giornate di pioggia anche in qualche caso intensa. Fenomenologia che, potrebbero anche manifestarsi a carattere di rovescio o temporale. Temperature in generale diminuzione.
L’intenso fronte che ieri ha attraversato velocemente la Penisola provocando precipitazioni diffuse sta muovendo verso est. Tuttavia, un nuovo peggioramento è alle porte e sarà anche seguito da aria particolarmente più fredda rispetto a quella presente fino a ieri.
Entro la giornata di domani, le temperature in Italia subiranno una forte diminuzione. Le regioni del Nord e del Centro saranno le più colpite, dove le differenze di temperatura rispetto ai giorni precedenti saranno maggiori.
In alcune città come Milano e Bologna, ad esempio, si passerà da valori massimi di 25°C a temperature prossime ai 15/16°C. Al Centro, invece, città come Firenze e Roma vedranno le loro temperature massime diminuire dai valori intorno ai 25/26°C a quelli prossimi ai 16/18°C.
Giova evidenziare, tuttavia, che non si tratterà di un calo termico prolungato ma questo sarà più evidente e significativo nelle aree e nei territori interessati da precipitazioni.
Un temporaneo miglioramento potrebbe avvenire nella giornata di sabato quando, il contemporaneo allontanamento verso levante del minimo depressionario e il temporaneo rialzo della pressione favoriranno una fase, seppur breve, di cielo poco o parzialmente nuvoloso con temperature che si proietteranno verso i 20-22 gradi.
A seguire e quindi tra domenica e l’inizio della nuova settimana, sembra prendere importanza un nuovo fronte di instabilità che dal Nord Europa raggiungerà le nostre regioni con nuovo maltempo anche a tratti intenso.
Negli ultimi anni abbiamo spesso assistito ad un mese, quello di maggio, estivo. Ma maggio non appartiene al trimestre estivo e ce lo testimonia sia il passato che le medie climatiche dello stesso.
Il maggio più freddo in Europa ed anche in Italia risulta essere quello del 1957 quando la temperatura media mensile in Italia durante è stata di soli 12,6 gradi Celsius.
Il freddo è stato causato da una persistente area di bassa pressione che si è posizionata sul nord Europa, causando un flusso di aria fredda e umida proveniente dal Mare del Nord e dal Mar Baltico. Ciò ha portato a condizioni di tempo instabile e umido in gran parte dell’Europa centrale e meridionale, con frequenti piogge e temperature inferiori alla media.
In Italia, il freddo maggio del 1957 è stato anche associato a una diminuzione della produzione agricola, in particolare per le colture di frutta e verdura, a causa delle temperature troppo basse per la stagione.
Il maggio più caldo in Europa è stato registrato nel 2018, quando l’Europa è stata colpita da un’ondata di calore precoce. Durante quel mese, le temperature in alcune parti del continente hanno superato i 30 gradi Celsius. In generale, il sud dell’Europa è più soggetto a temperature elevate in maggio rispetto al nord.
Per quanto riguarda l’Italia, il maggio più caldo degli ultimi decenni è stato nel 2003, quando la temperatura media mensile è stata di circa 20 gradi Celsius. Durante quell’anno, molte parti dell’Europa hanno sperimentato un’estate eccezionalmente calda, che ha portato a problemi di salute pubblica, come l’aumento dei decessi per colpo di calore.
Il maggio 2003 in Italia è stato caratterizzato da temperature estremamente elevate, che hanno anticipato l’inizio di un’estate molto calda in tutta Europa. Durante quel mese, molte parti del paese hanno sperimentato temperature record per la stagione, con valori massimi che hanno superato i 35 gradi Celsius in alcune zone del centro-sud.
Il caldo precoce del maggio 2003 è stato causato da una combinazione di fattori, tra cui un anticiclone africano che ha portato masse d’aria calda e secca dal Nord Africa fino all’Europa. Questa situazione meteorologica ha portato a condizioni di tempo stabile e soleggiato in gran parte del paese, con un elevato tasso di insolazione e bassa umidità atmosferica.
Durante il grande caldo di maggio 2003, molte città italiane hanno sperimentato temperature record per la stagione.
In particolare, le città che hanno registrato le temperature più alte sono state quelle del centro-sud, dove il caldo è stato più intenso. Ecco alcune delle città italiane con i valori estremi registrati in quel mese:
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