Meteo piuttosto stabile con almeno 72-96 di condizioni migliori dettate dal rinforzo dell’alta pressione. Una situazione che ci accompagnerà per tutto il corso della settimana, ma probabilmente a cavallo tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima aria fredda interesserà l’adriatico.
Dalla giornata di giovedì fase anticiclonica con temperature ampiamente le medie entro la fine della settimana.
Anomalie termiche positive anche consistenti riguarderanno l’Europa orientale con valori di circa 8-9 gradi oltre quelli normali, ma valori notevoli anche sull’Italia centro-meridionale con scarti positivi di 4-6 gradi.
Fermo restando che avremo alcuni giorni con tempo stabile, il nostro focus deve proiettarsi al weekend.
Il tempo per sabato 25 marzo sarà quindi stabile. Una giornata abbastanza calda e tranquilla, con un leggero aumento delle nubi sui rilievi alpini, ma con un basso rischio di fenomeni.
Nella giornata festiva, ossia quella di domenica 26 marzo un fronte di aria fredda attraverserà le Alpi, accompagnato da venti di Maestrale che si intensificheranno soprattutto sull’area tirrenica.
Peggioramento progressivamente più intenso da nord verso sud. In primis saranno interessate le regioni settentrionali con piogge, rovesci e temporali. Non mancheranno le nevicate sul settore alpino oltre i 1.400 metri con quota neve in rapida discesa.
A seguire peggiorerà anche al centro con precipitazioni diffuse e temperature in calo.
Al centro-sud il peggioramento più consistente si concretizzerà tra lunedì e martedì con la probabile formazione di un minimo di bassa pressione che, per altro, richiamerà anche fredde correnti da nord.
Tornerà la neve in appennino inizialmente sui 1.500 metri con quota neve in discesa fin verso quota 1.000.
In generale, la primavera è un periodo di grande variabilità meteorologica, caratterizzato da frequenti cambiamenti di temperatura e di condizioni atmosferiche.
In questo periodo stagionale, infatti, si possono verificare improvvisi scambi di masse d’aria, con la presenza di perturbazioni che possono portare piogge e temporali, ma anche di giornate molto soleggiate e calde. Una estrema variabilità anche in lassi temporali molto ristretti.
Inoltre, la primavera è caratterizzata dal progressivo aumento delle temperature, con la conseguente fusione della neve sulle montagne e l’inizio della crescita della vegetazione. In alcune zone, questo può portare anche alla comparsa di allergie legate alla fioritura delle piante.
Le allergie possono dipendere anche dalle condizioni meteorologiche.
Ad esempio, la concentrazione di pollini nell’aria può essere influenzata dalle temperature, dalle precipitazioni e dalla velocità del vento.
In generale, un clima secco e ventoso può favorire la diffusione dei pollini, mentre le piogge possono ridurre la loro presenza nell’aria.
Inoltre, alcune condizioni meteo come il vento forte o le tempeste di polvere possono aumentare l’esposizione alle particelle in sospensione, tra cui anche i pollini, e possono quindi peggiorare i sintomi delle allergie respiratorie.
Tuttavia, è importante notare che le allergie non sono causate dal meteo, ma piuttosto dalla reazione del sistema immunitario a sostanze esterne come i pollini.
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