Meteo, clima caldo e condizioni atmosferiche costanti persisteranno anche nel periodo successivo a Ferragosto: un’area di alta pressione manterrà il suo influsso sull’Italia, portando temperature superiori alla norma. Questa è l’evoluzione meteorologica prevista.
Nel corso della settimana di Ferragosto, nello specifico a partire da martedì 15, assisteremo alla predominanza di un sistema di alta pressione atmosferica, il quale contribuirà a condizioni climatiche prevalentemente soleggiate e calde.
In particolare, la giornata del 15 agosto sarà caratterizzata da un cielo sereno sulla maggior parte delle regioni italiane. Nel pomeriggio e in serata, sono previsti solo sporadici e brevi episodi temporaleschi sulle Alpi, causati dalle elevate temperature.
Questa situazione climatica tenderà a persistere anche nei giorni successivi, mantenendo dunque uno scenario meteorologico stabile.
Durante la prima parte della settimana, il clima sarà caratterizzato da temperature elevate e uniformi, con valori superiori alla media di qualche grado. Questa condizione sarà particolarmente marcata nelle regioni centrali e settentrionali, dove le temperature potrebbero raggiungere picchi intorno ai 35 gradi. Si prevede inoltre la possibilità di un ulteriore aumento delle temperature nella seconda metà della settimana, suggerendo un prolungato periodo di stabilità e calura.
Nel periodo compreso tra il 14 e il 20 Agosto 2023, la prima settimana presenta un interessante spostamento dell’area di alta pressione atmosferica verso latitudini settentrionali. Questo movimento determina una serie di flussi occidentali lungo le maestose catene montuose delle Alpi adiacenti.
In conseguenza di ciò, si registra un andamento delle precipitazioni al di sotto della media climatica, con, al massimo, una leggera tendenza ad un modesto incremento medio nell’area alpina. Le temperature, a loro volta, denotano una lieve superiorità rispetto ai valori di riferimento.
L’ultima decade del mese in corso, presenta una diminuzione graduale dell’influenza dell’anticiclone rispetto alla settimana precedente, pur mantenendo una persistente inclinazione verso precipitazioni inferiori alla media stagionale. Nel frattempo, le temperature continuano ad oscillare al di sopra dei valori media del periodo.
La terza settimana, che va dal 28 Agosto al 3 Settembre 2023, testimonia un ulteriore indebolimento dell’ampia influenza anticiclonica rispetto alla settimana precedente. Ciò porta ad una normalizzazione nei regimi delle precipitazioni, allineandoli alla media per quel periodo dell’anno. Tuttavia, le temperature, malgrado una leggera diminuzione, mantengono un livello superiore alla media stagionale.
Infine, giungiamo al periodo dal 4 al 10 Settembre 2023, dove l’ultima settimana di questo intervallo temporale presenta un quadro sostanzialmente stabile e simile a quanto osservato nelle settimane precedenti.
L’ascesa delle temperature è inevitabile, ma quale sarà l’intensità di questo aumento nel corso del resto di agosto? Secondo le più recenti simulazioni modellistiche, è previsto un incremento delle temperature nei prossimi giorni, specialmente a partire da Ferragosto, quando tutta l’Italia verrà coinvolta dall’influenza dell’anticiclone nordafricano.
L’area di alta pressione avrà successo nell’allontanare quella piccola “goccia” di aria fresca situata tra il Mar Adriatico e il sud, la quale ha portato un clima più gradevole nelle regioni meridionali. Di conseguenza, a partire dal 16 agosto, entreremo in una fase decisamente calda, sebbene al momento non siano previsti picchi eccessivi come quelli riscontrati nel mese di luglio.
In breve, sembra improbabile che il termometro superi i 40-41°C per un lungo periodo di giorni consecutivi. Ma ora veniamo alla domanda che molti si porranno nei prossimi giorni: quanto durerà questa nuova ondata di caldo e, soprattutto, in quali zone sarà più intensa? Le prime regioni ad essere colpite saranno sicuramente quelle settentrionali e del Medio-Alto Tirreno.
Questa situazione dovrebbe protrarsi almeno fino all’inizio della terza decade di agosto. Per il sud, invece, l’impatto di questa corrente subtropicale sarà avvertito solo a partire dal 16 agosto, e l’ondata di caldo potrebbe durare fino almeno al 22-23 agosto. Come potrebbe essere intuito, verso l’inizio della terza decade di agosto potrebbe manifestarsi un mutamento nella circolazione atmosferica europea, il quale contribuirà ad allontanare l’aria calda proveniente dall’Africa dal bacino del Mediterraneo.
Questa tendenza è attualmente supportata dai principali modelli meteorologici: verso la fine di agosto, potremmo assistere all’arrivo di correnti più fresche provenienti dal nord-Atlantico. Di conseguenza, anche sull’Italia specie quella nord-occidentale, vi potrà essere occasione per dei temporali ed un deciso rinforzo del vento da nord.
Oltre al calo delle temperature, potrebbero svilupparsi temporali piuttosto intensi. Tuttavia, è difficile stabilire se ciò rappresenterà una significativa svolta estiva che potrebbe anticipare l’inizio dell’autunno meteorologico. Alla luce dei trend delle estati recenti, è probabile che il caldo possa ritornare tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.
Un aumento significativo delle temperature è previsto in modo significativo da domani coincidendo con il periodo di festività di Ferragosto. Conformemente alle attuali proiezioni, sembra che l’onda di caldo possa intensificarsi e persistere per un periodo prolungato, almeno fino al 20 agosto e probabilmente fino al 25 agosto o oltre.
I picchi termici attesi non raggiungeranno livelli simili a quelli registrati a luglio, quando il termometro ha toccato i 45-48 gradi, stabilendo nuovi record in alcune zone del Sud. Tuttavia, è previsto che le temperature massime possano arrivare a 40 gradi, e il caldo sarà costante. Già da ieri le temperature sono aumentante diffusamente ed oggi, martedì 15 agosto, le temperature si alzeranno ancora leggermente, con punte di 37-38 gradi nelle regioni della Val Padana, Toscana, Umbria e nelle zone interne della Sardegna.
Anche il Sud sperimenterà un graduale aumento delle temperature, allineandosi progressivamente ai valori del Centro-Nord.
C’è la possibilità che il caldo intenso si intensifichi ulteriormente nei giorni successivi, intorno all’intervallo tra l’18 e il 20 agosto. Questa situazione, deve tuttavia trovare conferma nei prossimi giorni, qualora venissero confermate l’afflusso di masse d’aria più calda di origine sahariana. In questo scenario, le temperature potrebbero raggiungere punte superiori ai 40 gradi nelle regioni Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori.
Al nord, sui rilievi alpini, si osserva una nuvolosità irregolare che a tratti si intensifica, portando con sé isolati episodi di rovesci e temporali durante le ore diurne. Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle regioni del Trentino-Alto Adige e nel settore centro-occidentale. Nel resto del nord, il cielo si presenta prevalentemente sereno, sebbene esista la possibilità di brevi rovesci nelle ore centrali soprattutto sull’Appennino Emiliano e sulla Liguria di Levante.
Centro e Sardegna: le condizioni atmosferiche rimangono stabili nel centro e in Sardegna, con un cielo generalmente sereno. Tuttavia, c’è una piccola possibilità di occasionali e brevi rovesci nelle ore centrali, principalmente sul settore appenninico toscano confinante con Liguria ed Emilia.
Sulle zone del Salento, sui rilievi calabresi e sulla parte orientale della Sicilia, si sviluppano nubi a evoluzione diurna, portando con sé qualche breve episodio di rovesci o temporali nel pomeriggio. Tali fenomeni si esauriranno rapidamente. Nel resto del sud, il cielo rimane sereno.
Le temperature minime registrano un lieve aumento in Sardegna, Campania e Basilicata, mentre diminuiscono leggermente in Umbria ed Emilia-Romagna orientale. Le massime, invece, diminuiscono nelle zone della Valle d’Aosta e delle Alpi Piemontesi, mentre sperimentano un lieve incremento nel resto d’Italia.
Il Mar Ionio orientale presenta moto ondoso moderato, mentre il Mar Adriatico meridionale e il Canale di Sardegna mostrano locali moto mossi, che tenderanno a diminuire divenendo poco mossi nel Mar Adriatico meridionale e generalmente mossi nel Canale di Sardegna. Gli altri mari presentano condizioni poco mosse.
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