Meteo in deciso miglioramento. Dopo un periodo di maltempo con piogge frequenti, eventi alluvionali e temperature bassine per il periodo, i modelli fisico-matematici, intravedono una fase di tempo migliore con ampie aree soleggiate e soprattutto, con temperature in aumento anche deciso nei valori diurni.
Un’ascesa delle temperature che potrebbe accompagnarci per diversi giorni e che darà luogo ad un periodo di stabilità con piogge più isolate e relegate quasi esclusivamente nelle ore del pomeriggio sui rilievi e generalmente nelle zone interne.
L’estate meteorologica inizia il 1° giugno e termina il 31 agosto. Questa convenzione è stata adottata per semplificare la registrazione e l’analisi dei dati climatici, consentendo confronti più diretti tra le stagioni. La suddivisione in trimestri meteorologici è basata sulle caratteristiche climatiche medie di una determinata regione durante un periodo specifico dell’anno.
D’altra parte, l’estate astronomica è determinata dalle posizioni della Terra rispetto al Sole ed è legata all’inclinazione dell’asse terrestre. L’estate astronomica inizia con il solstizio d’estate, che cade generalmente intorno al 21 giugno nell’emisfero nord e al 21 dicembre nell’emisfero sud. Durante il solstizio d’estate, il Polo Nord è inclinato verso il Sole, determinando la giornata più lunga dell’anno nell’emisfero settentrionale.
La differenza tra l’estate meteorologica e quella astronomica deriva dalle diverse convenzioni utilizzate. Mentre l’estate astronomica è basata su eventi astronomici specifici, l’estate meteorologica è una suddivisione calendaristica che facilita l’analisi e la comparazione dei dati climatici.
I valori termici, come preannunciato, aumenteranno in modo più significativo a partire da domani. Avremo, infatti, per domani mercoledì 24 maggio un clima simile a quello odierno nelle regioni del centro e del Sud, ivi comprese le Isole.
Tuttavia, la mattinata sarà per lo più soleggiata, ma nel pomeriggio si prevede una fase di instabilità. I rovesci o i temporali in sviluppo saranno più frequenti nelle zone interne della penisola, mentre saranno meno frequenti su Sicilia e Sardegna.
Nel Nord, invece, il tempo potrebbe essere condizionato, ma aspettiamo gli ultimi aggiornamenti per la conferma, dalla formazione di un piccolo vortice.
Un minimo depressionario che, quindi, darebbe luogo a della instabilità più estesa.
Di conseguenza, sono alte le possibilità di rovesci o temporali sparsi, anche in pianura, a partire dal Triveneto e dall’est della Lombardia in locale estensione alle Prealpi entro la sera.
Fenomenologia meno frequente o del tutto assenza lungo l’alto adriatico e sulla Liguria sia di levante che di ponente.
Valori termici diurni in lieve calo al nord, dove potrebbero risentire della copertura nuvolosa più estesa e di piogge a tratti, mentre al centro-sud tempo più stabile ma soprattutto più soleggiato con aumento delle temperature.
Nei prossimi giorni, nonostante l’incertezza delle previsioni meteorologiche, ci aspettiamo un’instabilità atmosferica con condizioni variabili e la possibilità di ulteriori precipitazioni sotto forma di rovesci o temporali.
Questi fenomeni saranno più frequenti nelle regioni settentrionali, compresa la pianura della Val Padana centro-occidentale, e nelle zone interne del Centro e del Sud.
Giovedì potrebbero verificarsi lievi diminuzioni di temperatura in Emilia-Romagna e nelle regioni centrali, mentre venerdì si prevede un calo termico in Campania, Lucania e Puglia.
Secondo le analisi condotte dai ricercatori del CNR_IRPI utilizzando i dati forniti da EUMETSAT e HydroSAF, emerge chiaramente che l’Italia sta sperimentando un’elevata umidità e un’eccessiva quantità di precipitazioni rispetto alla media per questo periodo dell’anno.
Questo fenomeno è dovuto alle abbondanti piogge delle scorse settimane e si prevede che continuerà per i prossimi sette giorni in tutto il Paese, dal Nord al Sud.
Il persistere del maltempo è previsto almeno fino alla fine del mese. Secondo i dati raccolti fino al 16 maggio, non si era mai registrata una quantità così elevata di precipitazioni. il riferimento è alla serie storica degli ultimi 69 anni (dal 1951 al 2019) nel mese di maggio in Italia.
È probabile che alla fine del mese questo diventi il mese di maggio più piovoso della storia del nostro Paese, almeno considerando i dati pluviometrici disponibili da circa due secoli.
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