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Dal 16 marzo 2015 torna nelle sale Metropolis, il leggendario film di Fritz Lang datato 1927, in una versione che va considerata il restauro più completo oggi esistente, realizzato nel 2010 dal Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung e dal Deutsche Kinemathek in seguito al ritrovamento in Argentina di 25 minuti di pellicola ritenuti perduti. Dopo circa 80 anni di versioni spurie, quello che arriva nei cinema italiani è finalmente il film come Thea Von Harbou l’aveva scritto e Fritz Lang l’aveva girato. Con l’ulteriore chicca della colonna sonora originale di Gottfried Huppertz eseguita dalla Rundfunk-Sinfonieorchester di Berlino diretta da Frank Strobel.
Alla sua uscita, il 10 gennaio 1927 all’Ufa-Palast am Zoo di Berlino, Metropolis aggredì e sconcertò il pubblico dell’epoca, rivelandosi col tempo tra le opere simbolo del cinema espressionista e universalmente riconosciuto come modello di gran parte del cinema di fantascienza moderno, avendo ispirato celebri pellicole come Blade Runner, Terminator, Brazil, Guerre Stellari, Il Quinto Elemento, RoboCop e Matrix.
Basato su un mondo verticalmente diviso (l’avveniristica città dell’intelletto e del potere contro il sottosuolo della forza lavoro), Metropolis è un capolavoro laddove trascende il proprio mai risolto messaggio sociale (rivoluzione o conciliazione?) e nella prodigiosa intuizione con cui osserva una città vera, New York, ricostruendola come grandiosa icona d’ogni futuro oltreumano.
Straordinari effetti speciali, movimenti di masse in rivolta, 300 giorni di riprese, 36.000 comparse, 500 grattacieli di 70 piani, e al centro di tutto l’ambigua Maria, vergine e androide: ‘Uno dei film più stupefacenti del cinema espressionista tedesco, uno dei rari film muti in grado di rappresentare ancora qualcosa per il grande pubblico di oggi‘, come ha detto l’influente critico cinematografico francese Jacques Lourcelles.
Metropolis fu girato dall’austriaco Fritz Lang (che all’epoca delle riprese aveva appena 35 anni), su sceneggiatura di Thea Von Harbou. Gli altri credits vedono la fotografia di Karl Freund e Günther Rittau, la scenografia di Erich Kettelhut, Otto Hunte, Karl Vollbrecht, le musiche di Gottfried Huppertz, gli effetti speciali (strabilianti per quegli anni) di Eugene Schüfftan, i costumi di Aenne Willkomm.
Questi invece gli interpreti e i personaggi: Brigitte Helm (Maria), Alfred Abel (Joh Fredersen), Gustav Fröhlich (Freder), Rudolf Klein-Rogge (Rotwang), Heinrich George (Grot), Fritz Rasp (lo smilzo), Theodor Loos (Josaphat), Erwin Biswanger (Georgy), Olaf Storm (Jan), Hans Leo Reich (Marinus) ed Heinrich Gotho (maestro di cerimonie).
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