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A sette anni dalla morte di Michael Jackson emergono inquietanti dettagli a proposito della perquisizione che fu eseguita nel 2003 a Neverland dalla procura della contea di Santa Barbara e dal dipartimento dello sceriffo all’interno della sua immensa proprietà dove il cantante – sempre secondo i racconti di chi lo accusa – attirava i bambini e i ragazzini per sedurli e abusarli. Il video della perquisizione, fatto di nuovo circolare in questi giorni sta riportando l’ombra della pedofila nei confronti del Re del Pop.
Al momento della perquisizione, ricorda il Daily Mail che ha approfondito la vicenda dopo la pubblicazione della notizia da parte del magazine Radar, Jackson era accusato di aver molestato Gavin Arvizo, 13enne sopravvissuto al cancro che la popstar aveva aiutato economicamente.
(L’entrata del Ranch a Santa Barbara)
Nel corso della perquisizione compiuta a Neverland nel 2003, gli investigatori erano riusciti a entrare all’interno della camera segreta di Michael Jackson, quella che era tenuta nascosta nella parte posteriore della sua stanza da letto, e che la popstar teneva gelosamente chiusa con tre mandate. Nella camera di Jacko c’era materiale pornografico e sadomaso, foto di giovani ragazzi nudi e immagini di torture su adulti e bambini, nonché farmaci per curare la dipendenza dal sesso. Tra i cimeli conservati con cura c’era anche la foto autografata del giovane attore Macaulay Culkin firmata con il seguente messaggio: “Non mi lasciare solo in casa“, ma anche peluche, giochi, merchandising della Disney e tantissime bambole e manichini a grandezza naturale, alcuni di Superman e Lara Croft.
(Michael Jackson negli anni ’90 con la moglie Lisa Marie Presley e un corteo di persone al ranch di Neverland)
Sui media statunitensi si legge che le collezioni si componevano di “note, diari, documenti, fotografie, audio e video” e che “I documenti trovati rivelano che Jackson era un manipolatore, dipendente da sesso e droghe… Usava la violenza, il sesso esplicito e i sacrifici animali per attrarre i bambini. Possedeva anche delle immagini impressionanti e disgustose di bambini nudi e torturati, adulti nudi e donne in posizioni sadomaso“.
(Jeff Koons’ artwork “Michael Jackson and Bubbles”)
Il video rimesso in circolazione quasi nel giorno in cui ricorre la morte di Michael Jackson (25 giugno 2009) ha scatenato l’indignazione della famiglia che ha immediatamente dato la parola ai legali che si occupano dell’eredità del cantante per mettere acqua sul fuoco delle polemiche, e in un loro comunicato fanno sapere che è stata messa in atto la solita macchina del fango: “Tutto è falso. Quelli che continuano a sfruttare vergognosamente Michael per raccogliere qualche click via internet ignorano che è stato assolto da una giuria nel 2005 su ognuna delle 14 accuse rivolte nei suoi confronti in una caccia alle streghe fallito“.