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A più di 7 anni dalla scomparsa di Michael Jackson, la figlia Paris è certa che suo padre non sia morto accidentalmente ma sia stato ucciso, e che farà di tutto per far emergere la verità: ‘Tutto sembra portare nella direzione dell’omicidio‘, ha dichiarato la ragazza, ‘La mia famiglia, i veri fan, tutti lo sanno: è stato qualcosa di organizzato, una cospirazione. Voglio giustizia, ma è come giocare una partita a scacchi e sto cercando di giocarla nel modo giusto. Per adesso non posso dire altro’.
Secondo la versione ufficiale, invece, Michael Jackson è deceduto per arresto cardiaco dovuto a una somministrazione eccessiva di Propofol, un anestetico chirurgico che il suo dottore Conrad Murray gli faceva assumere a dosi massicce per aiutarlo a prendere sonno, visto che MJ soffriva da molti anni d’insonnia. Successivamente Murray, del quale è stata accertata l’incuria sia nell’accudire il Re del Pop quando era ancora in vita che nel soccorrerlo dopo il fatale malore, è stato condannato a 4 anni di reclusione per omicidio colposo.
Per Paris Jackson, però, il dottore è soltanto ‘il capro espiatorio’ della situazione. La ragazza punta invece l’indice sulla AEG Live, la società promotrice dei 50 concerti che il padre avrebbe dovuto tenere di lì a poco a Londra, che secondo la famiglia Jackson è responsabile dei reati di frode, negligenza, inflizione di stress emotivo e cospirazione civile, tutti elementi che avrebbero condotto alla morte della celebre popstar.
Paris Jackson, che oggi ha 18 anni (19 il prossimo 3 aprile) e fa la modella, ha confessato le sue certezze sulla morte del suo celebre papà in una lunga intervista a Rolling Stone, nella quale ha parlato anche degli abusi sessuali subiti quando aveva soltanto 14 anni e dei successivi tentativi di suicidio: ‘Sono stata violentata da uno sconosciuto, un uomo molto più grande di me. Preferisco non entrare nei dettagli, è stata un’esperienza terribile che non ho mai raccontato a nessuno. In seguito, per la bassa autostima, perché pensavo che non potessi più fare nulla di buono, ho tentato di suicidarmi diverse volte. Dopo l’ultima volta mi sono fatta ricoverare in un centro di recupero nello Utah e da lì ne sono uscita rinata’.
Recentemente Paris era balzata agli onori della cronaca per aver denunciato numerosi atti di cyberbullismo nei suoi confronti, che l’avevano costretta a chiudere il suo popolarissimo profilo Instagram, riaperto soltanto poco tempo fa: ‘Ho provato in tutti i modi a difendermi bloccando gli hater e ignorando i loro commenti’, disse all’epoca, ‘Ma diventa difficile quando è una cosa continua. Non capisco perché io sia un loro bersaglio, visto che cerco di essere gentile con tutti quelli che incontro o che mi scrivono. Sono una persona aperta e disponibile con i miei follower, raccontando quello che faccio tutti i giorni e condividendo la mia vita. Sono molto stanca di tutto questo, perché è davvero estenuante’.
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