Un milione di sterline: è questa la cifra per la quale, stando a quanto riportato dal tabloid inglese Mirror, si potrebbero trovare degli scatti di Michael Schumacher, foto rubate al campione e definite “macabre” dalla stessa testata britannica che testimonierebbero lo stato di salute del sette volte campione del mondo. Costretto a una lotta estenuante dal 29 dicembre 2013, giorno nel quale cadde con gli sci sulle nevi di Meribel, sbattendo la testa contro una roccia, la famiglia dell’ex pilota della Ferrari ha sempre cercato di mantenere il più stretto riserbo sulla vicenda senza lasciar trapelare nulla sulle sue condizioni.
La moglie Corinna si è subito attivata per difendere la privacy e la sicurezza dell’ex pilota di Ferrari e Mercedes, rivolgendosi ai suoi avvocati e alla polizia svizzera per impedire che queste foto possano essere pubblicate, alimentando così ulteriori speculazioni sulle sue reali condizioni. La vicenda, come riportato dal tabloid d’Oltremanica, risalirebbe a circa un mese fa con le foto rubate che sarebbero state scattate all’interno della sua residenza dove il tedesco prosegue il percorso riabilitativo. Qualora venisse confermato dalla famiglia dello stesso Michael Schumacher, le foto rubate costituirebbero una gravissima violazione della privacy, avvenuta nonostante il rigido e rigoroso protocollo di riservatezza innalzato attorno a lui e alle sue condizioni dai famigliari. Un fatto grave che rappresenta l’ennesimo atto di sciacallaggio dopo che nell’agosto 2014 un uomo sospettato di aver rubato la cartella clinica di Michael Schumacher si è impiccato in cella a Zurigo: l’uomo era un funzionario della Rega, l’ente del trasporto medico elvetico che ha organizzato il trasferimento di Schumacher in ambulanza dalla Francia alla Svizzera, aveva sempre negato ogni addebito. All’epoca furono chiesti 50 mila euro, senza trovare nessuna testata disposta a pubblicare le foto rubate.
Sono pochissime le persone che conoscono realmente le condizioni di salute di Michael Schumacher: l’ultimo comunicato ufficiale rimane il bollettino medico diffuso dall’ospedale di Grenoble risalente ormai a 6 anni fa. Da quel momento in poi solo qualche piccola ammissione e tante voci, mai realmente confermate. Le uniche cose certe sono che il tedesco ha subìto due interventi chirurgici, è stato quattro settimane in coma artificiale e diversi mesi in rianimazione, per lasciare nel giugno 2014 l’ospedale di Grenoble per quello di Vaud a Losanna e poi tornare nella sua casa svizzera a Gland, sulle rive del Lago di Ginevra, trasformata per lui in un vero e proprio centro di cura ad alta tecnologia con un’equipe medica specializzata che lo segue 24 ore su 24 dove la moglie Corinna e tutti i suoi familiari difendono con le unghie e con i denti la sua privacy.
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