La scrittrice Michela Murgia ha presentato oggi, al Salone del Libro di Torino, il suo nuovo libro “Tre Ciotole”. Durante la presentazione ha parlato del governo Meloni e dei valori che, secondo lei, rappresenta.
Non le manda a dire Michela Murgia ma questo lo sapevamo già: anche oggi la nota scrittrice, che ha presentato il suo nuovo libro “Tre Ciotole”, ha manifestato il suo pensiero per quanto riguarda il governo Meloni, idea che ha sempre palesato fin da subito.
Presentando il suo libro, intervistata da Andrea Malaguti vicedirettore della Stampa, la scrittrice è chiara e concisa e torna a parlare del concetto di famiglia queer e dell’ideologia del governo italiano attuale.
Oggi, 19 maggio, Michela Murgia si trovava al Salone del Libro di Torino per presentare “Tre Ciotole”, il suo ultimo romanzo edito da Mondadori, un incontro molto quest’anno, tanto che hanno partecipato in tantissimi.
Per l’occasione, la scrittrice è stata ospite anche nello stand de La Stampa, presente nei padiglioni del Salone, intervistata da Andrea Malaguti, con il quale ha parlato non solo del suo libro, ma anche di alcuni temi a lei cari.
In particolare, come ha già fatto sui social in queste settimane, Michela Murgia si è soffermata sulla famiglia queer, quella che un uomo o una donna scelgono a prescindere dai legami di sangue.
Parlando di questo, ha anche detto la sua sul governo Meloni, senza dichiarare nulla di diverso da quello già detto in passato: “Io penso che questo governo sia fascista, si vede dalle scelte, dalle decisioni che prendono. Va tutto in una certa direzione, controllo dei corpi, controllo della libertà personale, discriminazioni delle comunità già discriminate che stavano cominciando a ottenere dei diritti, una certa impostazione ideologica che abbiamo già visto”.
Concisa e chiara, come sempre, la scrittrice sarda difende ancora una volta i diritti delle comunità che in Italia ancora oggi vengono discriminate e sottolinea i passi indietro che il nostro Paese sta facendo.
Durante l’intervista con il vicedirettore Malaguti, Michela Murgia ha parlato della famiglia, di quanto sia importante secondo lei poter scegliere i parenti che davvero vogliamo al nostro fianco:
“Dovremmo sceglierci i parenti, considerare congiunti quelli che si prendono la responsabilità l’uno dell’altro. Siamo fermi alla modalità coppia sia eterossessuale sia gay. Perché non è possibile riconoscere una famiglia queer per responsabilità anziché per ruolo? Siamo tutti preoccupati di dire la mamma è la mamma, il papà è il papà.. Non mi interessa l’affidabilità, ma la fedeltà”.
Un concetto che ha largamente già affrontato sui social, condividendo la sua famiglia queer, composta da una moltitudine di persone, amici, figli biologici e non, compagni di vita che ha scelto e che l’accompagnano nel suo cammino.
Inoltre, in un post su Instagram, prima dell’incontro Michela Murgia ha spiegato che, a causa della malattia, non avrebbe potuto abbracciare i suoi fan e lettori, ma ha firmato un bel numero di copie del suo “Tre Ciotole” da dare ai presenti, con qualche sopresa:
“Stanotte ho firmato tutti i libri, ma ho deciso di fare una cosa: in un certo numero di copie, a caso e non riconoscibili tra quelle disponibili alla fine dell’incontro, ho scritto dentro qualcosa di personale, due righe, un aneddoto, non lo so, li scrivo ora sul letto. Lo so che non sostituisce gli sguardi, le mani, gli abbracci, ma forse restituisce un po’ il senso di quanto manchino anche a me”.
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