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Michele Bravi di X Factor 7: ‘Mi hanno detto che ero artisticamente morto, sono finito dall’analista’

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Ricordate Michele Bravi di X Factor 7? Vincitore dell’edizione 2013 del talent show di Sky Uno sotto la guida di Morgan, il giovane cantante di Città di Castello sembrava avviato a una grande carriera nel mondo della musica, tanto che per lui si erano scomodati persino Tiziano Ferro e Zibba che gli avevano scritto il singolo d’esordio La Vita e la Felicità, finito al primo posto in classifica. Ma dopo la pubblicazione del suo primo album A Piccoli Passi su etichetta Sony Music (contenente brani composti da Giorgia, Federico Zampaglione, Luca Carboni e James Blunt), che ha avuto il torto di vendere meno del previsto, Michele Bravi ha attraversato un duro periodo di crisi che l’ha addirittura costretto a rivolgersi a un analista. Il motivo: qualcuno di molto importante gli ha detto, senza troppi giri di parole, che a vent’anni era ormai artisticamente morto e che doveva farsene una ragione.

Michele Bravi ha raccontato quest’episodio ieri sera in un video pubblicato su YouTube, dove gestisce da poco più di un anno il suo canale ufficiale, seguito da circa 220 mila fan, che aggiorna settimanalmente con una serie di clip denominate Viaggio in Costruzione. ‘Ho vinto uno dei talent più grossi in Italia e all’inizio è stato tutto bellissimo, come una catapulta in un sogno incredibile’, ha detto Michele, ‘Poi però ho fatto le mie caz*ate: ho sbagliato perché mi sono affidato a delle persone che hanno preso le loro belle taniche di benzina e l’hanno sparsa in giro per la mia vita e poi hanno dato fuoco a tutto’.

Michele Bravi non fa nomi ma il suo j’accuse sembra far riferimento a chi è stato chiamato a gestire la sua carriera dopo la vittoria a X Factor 7: ‘Non voglio incolpare nessuno, è la prima volta che ne parlo in maniera diretta: quelle persone erano lì semplicemente a fare il loro lavoro. Probabilmente la colpa è mia, che le ho fatte entrare nella mia vita. Sono stato molto male‘.

Il cantante umbro, che da poco ha compiuto 21 anni, è entrato poi maggiormente nei dettagli rivelando le pesantissime parole che gli sono state rivolte in un drammatico faccia a faccia con i suoi produttori: ‘Un giorno andai a parlare con queste persone, io seduto da una parte della scrivania e loro dall’altra parte: c’è stato un momento in cui mi sono messo a piangere. Loro mi hanno guardato e mi hanno detto: ‘Michele, non piangere. Accetta che sei morto, che sei finito’.

Dura da digerire quanto ti dicono che la tua carriera è già finita prima ancora di cominciare, a soli vent’anni e pochi mesi dopo la grande vittoria nel talent show musicale più famoso d’Italia insieme ad Amici. E in effetti Michele Bravi non l’ha presa benissimo: ‘Sentirsi dire che sei morto, a vent’anni, fa male. E io ci ho creduto davvero di essere morto. Ho sentito di aver sbagliato tutto. Mi sono trasferito a Milano, sono andato in analisi‘.

Ma, come si dice in questi casi, solo chi cade può risorgere e Michele, superato a fatica il periodo di crisi grazie anche all’aiuto dei suoi fan, con i quali è rimasto sempre in contatto proprio grazie ai video postati su YouTube, sta provando faticosamente a ritagliarsi il suo spazio nel panorama della musica italiana. ‘Mi sono rimesso in gioco e l’ho fatto spogliandomi completamente, raccontandomi in tutto e ho creato il mio canale YouTube nel momento in cui non c’era più niente’.

I primi risultati sono abbastanza buoni: dopo l’opportuno cambio di casa discografica (ora è con l’Universal Music), Michele ha pubblicato lo scorso mese di ottobre l’EP interamente in inglese I Hate Music (titolo scelto non a caso), salito fino al terzo posto della classifica degli album, e da poco ha iniziato la sua tournée che ha già registrato tre sold out a Roma, Milano e Torino. Forse non era poi così morto.

Raffaele Dambra

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