Michele Santoro torna in Rai e lascia Servizio Pubblico. Sono questi i rumors che negli ultimi giorni circolano in rete e pare che la notizia possa presto diventare certa. Nei prossimi giorni, infatti, un incontro dei vertici al settimo piano di Viale Mazzini deciderà le sorti del giornalista e di un suo possibile ritorno alla televisione pubblica, dopo il passaggio di Giovanni Floris a La7. Ma come mai si vocifera un ritorno alla Rai di Santoro e soprattutto quali sono gli scenari che si prospettano?
Molto probabilmente, se Michele Santoro dovesse tornare in Rai, si assisterà alla messa in onda di un nuovo programma sulla falsa riga di Servizio Pubblico, ogni giovedì sera, come Santoro è abituato a fare. Le trattative sono in corso e sembra che il nuovo programma possa essere trasmesso su Rai3 o anche su Rai2, dove Santoro conduceva Anno Zero. Il nuovo programma potrebbe essere prodotto dallo stesso Santoro e venduto alla Rai, anche se non sembra questa la strada più facilmente percorribile. Un’altra ipotesi, infatti, vede il ritorno di Santoro in Rai ma con un programma condotto da Giulia Innocenzi e supervisionato dal giornalista stesso. A fare da mastro cerimoniere alla trattativa, Lucio Presta che in passato ha spesso collaborato con Santoro.
Nell’ultima puntata di Announo, aperta da Santoro, il giornalista rivolgendosi idealmente a Renzi si soffermava sui tagli Rai e diceva:
“Il problema della Rai non sono le antenne, ma i programmi. Noi di Annozero siamo stati pagati per andare via, ma nessuno ha scioperato. Dice Grillo che 11mila dipendenti Rai potrebbero riempire le reti facendo da soli i programmi. E’ una balla. Molti sono professionisti di prim’ordine, umiliati dal cattivo utilizzo e da bassi compensi. Ma quanti dirigenti sanno da che parte bisogna cominciare per fare un programma?”. E osserva: “Renzi, rottami pure e vediamo se trova un modo per distinguere tra i capaci e i meno capaci a fare programmi. Ma tra i meno capaci ci sono quelli che sono stati promossi dai leader di partito che l’hanno preceduto e che hanno retto il sacco agli uomini di Berlusconi quando hanno trasformato la Rai in una versione “Villa Serena” di Mediaset. O la Rai cambia in fretta, o gli italiani sono i primi a buttare questa televisione dalla finestra. La vostra sfida l’ho capita. Ci vediamo dopo l’estate e vediamo se avrò ancora filo per tessere la mia tela”
Che la sua tela preveda davvero un ritorno in Rai per cambiare la televisione italiana?
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