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Michelle Hunziker a processo per diffamazione: rischia 6 mesi

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La showgirl e conduttrice Michelle Hunziker è a processo per diffamazione e rischia 6 mesi di carcere. Con lei sono coinvolti anche Max Laudadio, inviato di Striscia la Notizia, e altre persone per un servizio andato in onda nel 2010 proprio durante il TG satirico di Canale 5. Tutti gli imputati al processo che si sta tenendo al Tribunale di Rimini, sono stati denunciati dal talent scout Rodolfo Mirri, originario di Pinzolo, perché in quel servizio di Striscia si insinuava che l’uomo (ex manager della Hunziker all’inizio della sua carriera) attuasse un metodo di reclutamento di giovani ragazze, aspiranti a entrare nel mondo dello spettacolo, basato sui favori sessuali.

‘Quando ho scoperto che le abitudini di Rodolfo Mirri dopo 20 anni erano rimaste le stesse, ho pensato di dover aiutare gli altri. Non potevo stare in silenzio’, ha detto Michelle ai cronisti fuori dall’aula del Tribunale, riferendosi anche ai ricatti sessuali che lei stessa, quando aveva appena 17 anni, aveva dovuto subire da Mirri (l’uomo, però, nega con forza queste accuse, ricordando invece che ai tempi del loro sodalizio professionale era lui a preoccuparsi dello stile di vita un po’ troppo ‘spavaldo’ della Hunziker, che seppur minorenne frequentava il ben più maturo Marco Predolin).

Michelle Hunziker deve rispondere di diffamazione mentre Max Laudadio, una sua collaboratrice e due finte clienti di Mirri anche di violazione di domicilio, sostituzione di persona, interferenze illecita nella vita privata e discredito e ostacolo all’attività professionale. Nell’ultima udienza il Pubblico Ministero ha chiesto un anno e quattro mesi per l’inviato di Striscia la Notizia, 6 mesi per la showgirl svizzera e pene da 9 mesi a un anno per le ‘complici’. del servizio. Inoltre Mirri ha chiesto un risarcimento da un milione e mezzo di euro. La sentenza è prevista il prossimo 23 settembre.

L’avvocato Giulia Bongiorno, che assiste nel processo la Hunziker (ricordiamo che le due hanno creato da qualche anno l’associazione Doppia Difesa per l’assistenza, il sostegno e la tutela delle vittime di violenza), ha spiegato nella sua arringa che non sussistono i presupposti della diffamazione perché nella vicenda Michelle non aveva un interesse privato, ma solo la volontà di denuncia pubblica. ‘Mi ha fatto impressione vedere Michelle Hunziker sul banco degli imputati invece che su un piedistallo per il suo impegno‘, ha poi concluso l’avvocato.

Prima di allontanarsi Michelle Hunziker si è congedata dai giornalisti dichiarando che vanno assolutamente tutelate le bambine e le ragazze che aspirano a fa carriera nel mondo dello spettacolo, facendo capire loro che non si ha successo facendo sesso: ‘È vero, il mondo dello spettacolo è duro, ma ha successo solo se funzioni: il ricatto sessuale nei confronti delle minorenni per noi è una violenza’.

Raffaele Dambra

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