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Categories: Ambiente

Microparticelle di plastica nelle bottiglie d’acqua: 11 marchi analizzati

L’acqua minerale che viene venduta nelle bottiglie di plastica sarebbe piena di plastica nociva per la nostra salute. Numerosissime piccole tracce di plastica sono state riscontrate in diverse bottiglie di acqua minerale in vendita in nove Paesi del mondo. Non è la prima volta che si parla di micro-particelle di plastica presenti nell’acqua che beviamo, ma se gli allarmi precedenti si riferivano all’acqua del rubinetto, adesso la contaminazione si è estesa anche alle acque minerali in vendita in bottiglia. Vediamo di seguito i marchi che sono stati analizzati in uno studio condotto all’Università di Fredonia, nello Stato di New York, dietro richiesta della piattaforma no-profit Orb-Media.

Gli studiosi dell’Università americana hanno esaminato il contenuto di oltre 250 bottiglie vendute in 9 paesi, (Brasile, Cina, Stati Uniti, India, Indonesia, Kenia, Libano, Messico e Thailandia) e hanno scoperto che il 93% conteneva residui plastici.

In media gli esperti hanno trovato 10,4 particelle di plastica grandi un decimo di millimetro, per ogni litro d’acqua.

Tali particelle di plastica sono soprattutto polipropilene, nylon e PET, che secondo gli studiosi potrebbero essere rilasciate in seguito al processo industriale di imbottigliamento o direttamente dal contatto dell’acqua con gli imballaggi, ossia sia con le bottiglie che con i tappi.

Lo studio ha preso in analisi 11 delle marche di acqua in bottiglia più vendute al mondo come Evian (Danone), Aqua (Danone), Nestle Pure Life (Nestlé), San-Pellegrino (Nestlé), Aquafina (PepsiCo), Epura (PepsiCo), Bisleri (Bisleri International), Dasani (Coca-Cola), Gerolsteiner (Gerolsteiner Brunnen), Minalba (Grupo Edson Queiroz), Wahaha (Hangzhou Wahaha Group).

Di recente, la scoperta dell’acqua contaminata venduta nelle bottiglie di plastica di marche in vendita nel Regno Unito ha indotto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad avviare subito un’inchiesta per verificare se si stratta di un fenomeno isolato che riguarda solo le marche incriminate, o se è il problema è globale e anche legato all’uso della bottiglia stessa.

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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