Meta ha provveduto alla cancellazione di più di 7700 account su Facebook e 15 account su Instagram utilizzati per diffondere notizie fasulle a favore del governo cinese.
Eliminati da Facebook, da parte di Meta, oltre 7.700 account che diffondevano fake news a favore del governo cinese. Questa epurazione di profili, inoltre, è stata effettuata anche su Instagram dove, però, il numero di account cancellati è stato minore ed equivale solamente a 15.
Meta ha deciso di cancellare oltre 7.700 account da Facebook, i quali sarebbero stati legati a un’opera di diffusione di notizie false a favore del governo cinese.
Non si tratta, semplicemente, di profili personali, ma anche di gruppi e di pagine, sia Facebook che Instagram. Su quest’ultima piattaforma, infatti, l’azienda ha eliminato 15 profili in totale.
Il team che hai dietro a quella che viene definita Covert Influence Operation agisce, in questo modo, anche su altri social, quali YouTube, TikTok, Vimeo, Reddit e X.
I dati nel dettaglio, inoltre, sono presenti nel report Adversarial Threat, che fa riferimento al secondo trimestre 2023.
L’indagine, da parte dell’azienda, è iniziata quando i vertici sono accorti che, al di fuori delle sue piattaforme, vari account avevano avviato diverse attività esterne.
Pertanto, la rete, di grandi dimensioni, basata su più di 50 servizi, svolgeva questo tipo di operazioni in rete che coinvolgeva, nei fatti, diversi social network.
Tra le piattaforme sociali coinvolte, non c’è solo Facebook ma anche, come vi dicevamo Instagram, TikTok, YouTube, X.
A queste, inoltre, si aggiungono anche Pinterest, Medium, LiveJournal, VKontakte, Vimeo, Blogspot e Reddit.
L’azienda di Menlo Park ha rimosso, in totale 7.704 account, 15 gruppi su Facebook, 954 pagine e più di 15 account su Instagram.
Questi ultimi, in sostanza, erano collegati a gestori che risiedono in Cina.
Questi ultimi, in sostanza, avevano il compito di condividere link e messaggi spam a sostegno della loro nazione.
Tali persone si sono scagliate, principalmente, contro gli Stati Uniti e altri Paesi occidentali.
Tali nazioni, infatti, hanno criticato aspramente gli abusi ai danni delle minoranze etniche degli uiguri, messi in atto dal governo di Pechino all’interno della provincia dello Xinjiang.
Cosa particolare che tutti questi account erano gestiti da diversi esponenti delle forze dell’ordine cinesi e pubblicati, prevalentemente, durante gli orari di ufficio.
Gli organizzatori, poi, hanno speso circa 3.500 dollari per effettuare campagne pubblicitarie. Tutto a scopo propagandistico.
Queste azioni, d’altronde, fanno parte dell’operazione Spamouflage, iniziata a partire dal 2019.
Meta, inoltre, ha bloccato anche migliaia di account e domini legati all’operazione russa Doppelganger.
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