Il bambino – ricoverato ancora all’ospedale Gaslini di Genova – respira autonomamente. I medici gli hanno staccato i macchinari, ma il piccolo resta ancora sotto stretta osservazione nel reparto di terapia intensiva.
A ridurre il piccolo in fin di vita sarebbe stato il compagno della nonna, che lo avrebbe colpito con schiaffi e pugni, prima di picchiarlo con il bastone di una tenda. Un accanimento che non trova ancora ragione di esistere e sul quale sono in corso le indagini delle forze dell’ordine. In un primo momento il 75enne ha riferito di aver perso di vista il bambino e che proprio in quel frangente il piccolo sarebbe stato investito da un’auto pirata, ma le immagini delle telecamere presenti in zona non hanno immortalato il passaggio di alcuna vettura.
Sta meglio il bambino pestato e ridotto in fin di vita dal compagno della nonna a Ventimiglia. Il piccolo Ryan resta tuttora ricoverato all’ospedale Gaslini di Genova, ma i medici gli hanno staccato i macchinari grazie ai quali respirava e il bambino ha ripreso a respirare autonomamente.
Il piccolo resta tuttora ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale, ma i miglioramenti fanno ben sperare il personale medico e soprattutto i familiari del bambino. Trasferito d’urgenza nel nosocomio ligure, al piccolo era stato indotto inizialmente il coma farmacologico, che è stato poi interrotto, visto il progressivo miglioramento del quadro clinico. Il piccolo ha riportato la frattura a otto vertebre e a tre costole.
Inizialmente aveva riferito di un’auto pirata, che avrebbe investito il nipote della sua compagna. Le telecamere di sorveglianza presenti in zona non avevano immortalato il passaggio di alcuna vettura. Qualche giorno dopo quel drammatico 19 dicembre era arrivata la confessione del 75enne, compagno della nonna del piccolo Ryan, un bimbo di appena 6 anni di Ventimiglia.
L’anziano lo avrebbe colpito con schiaffi e pugni, prima di picchiarlo con il bastone di una tenda. Un accanimento che non trova ancora ragione di esistere e sul quale sono in corso le indagini delle forze dell’ordine. L’uomo e la nonna del bambino avevano quindi raggiunto il papà del piccolo in auto, raccontandogli di un fantomatico investimento, e da lì la corsa all’ospedale Gaslini di Genova e il ricovero.
Il 75enne ha riferito di aver aggredito il bambino perché lo stava infastidendo e non lo lasciava lavorare, ma sulla motivazione sono ancora in corso gli accertamenti delle forze dell’ordine. Sulla vicenda si sono espressi i genitori del bambino. Il papà Simone è rimasto accanto al figlio, mentre mamma Elena è rimasta a Ventimiglia con il fratellino più piccolo di Ryan.
“Nonostante tutto, finiamo questo maledetto anno, con la vicinanza di un intera comunità che non ci è rimasta indifferente. Ci hanno tradito tante persone, ma adesso possiamo attraversare quest’anno, consapevoli che Ryan tornerà a casa da noi”
ha raccontato la donna in un lungo post sui social.
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