In base a ciò che è possibile leggere nell’ultimo report riguardo alle condizioni di Silvio Berlusconi, pare che il leader di Forza Italia stia migliorando pian piano.
Il politico, dopo un ricovero iniziato tre settimane fa presso l’ospedale San Raffaele di Milano, si sta riprendendo poco alla volta grazie alle terapie a cui è sottoposto
Il bollettino medico di Silvio Berlusconi
Il bollettino medico di Silvio Berlusconi parla chiaro “Nel corso degli ultimi quattro giorni, le risposte alle terapie hanno reso possibile il raggiungimento di un quadro clinico stabile, caratterizzato da una ottimale e convincente ripresa delle funzionalità d’organo”.
Questo è l’aggiornamento sulle condizioni di salute del leader di Forza Italia che, da tre settimane, è ricoverato presso l’ospedale San Raffaele di Milano. Un aggiornamento che vede la firma di Alberto Zangrillo, il medico personale dell’ex premier e che occupa il ruolo di responsabile del Dipartimento di Anestesia e Terapia intensiva del San Raffaele insieme a quello di Fabio Ciceri, ossia colui che lavora come primario delle Unità di Ematologia e Trapianto di midollo osseo e Oncoematologia.
Il ricovero dell’ex premier
Quindi la situazione di salute per Silvio Berlusconi sembra essere abbastanza stabile. Il leader di Forza Italia è stato ricoverato a causa di una leucemia mielomonocitica cronica, di cui soffre da tempo. Era il 5 aprile il giorno in cui, a causa di un’infezione polmonare, ha attraversato ancora una volta le porte dell’ospedale.
In base alle parole dei medici che sono state condivise durante i giorni passati, sembra che Silvio Berlusconi stia rispondendo bene alla terapia al punto che, il 13 aprile, si segnalava già la presenza di un “costante miglioramento della funzionalità respiratoria e renale, con un efficace contenimento della leucocitosi e della sindrome infiammatoria”.
Il 5 aprile scorso Silvio Berlusconi è stato ricoverato a causa di un’infezione polmonare nata in un quadro clinico in cui è presente anche una leucemia mielomonocitica. Per riuscire a curare tale problematica, i medici sono stati costretti a sottoporre l’ex premier ad una terapia cito riduttiva così da riuscire a tenere sotto controllo un’iperleucocitosi patologica, ossia un’anomala produzione di globuli bianchi e leucociti.