[didascalia fornitore=”ansa”]L’immagine postata dalla ong Proactiva Open Arms sul suo profilo Instagram in relazione allo sbarco di 91 migranti a Pozzallo, il 12 marzo 2018[/didascalia]
Un giovane migrante di origine eritrea arrivato in Sicilia in condizioni di salute estreme è morto di fame e stenti subito dopo essere giunto a Pozzallo. Dopo essere sbarcato dalla nave dell’Ong spagnola “Proactiva Oper Arms”, i soccorritori si sono subito accorti che il migrante di 22 anni era in condizioni fisiche disperate e lo hanno condotto immediatamente in ospedale a Modica. Nonostante questo per lui non c’è stato niente da fare, è morto perché malnutrito. ‘Era scheletrico’ ha commentato un medico, e probabilmente hanno avuto un ruolo importante nel decesso anche alcuni problemi respiratori di cui soffriva.
Il medico dell’Asp di Ragusa ha raccontato la fine disperata del 22enne eritreo morto all’ospedale Maggiore. Presentava segni di estrema malnutrizione e aveva problemi respiratori.
La diagnosi per lui è stata cachessia, o sindrome da deperimento. In altre parole non ha mangiato per tanto tempo ed è morto per questo.
“Il ragazzo è stato assistito dopo il soccorso – ha spiegato il dottor Carmelo Scarso – ma chissà per quanto tempo non ha mangiato. Aveva un deperimento organico avanzato, era scheletrico. Ne abbiamo visto tanti di migranti che arrivano provati, ma questo superava ogni limite”.
Anche il sindaco di Pozzallo ha commentato l’accaduto: “Una pena enorme – sono le parole di Roberto Ammatuna – Ieri abbiamo assistito a uno sbarco tragico, abbiamo visto una situazione impressionante di denutrizione non solo nel ragazzo che purtroppo non ce l’ha fatta, ma anche nei suoi compagni di viaggio. Erano tutti pelle e ossa, sembravano usciti dai campi di concentramento nazisti. Gente disperata, malnutrita: è stato terribile. Cinquantotto dei migranti approdati presentavano casi di scabbia e sono già in cura, ma quello che davvero ha lasciato a bocca aperta erano le loro condizioni fisiche: scheletri, uomini, donne e bambini senza un filo di adipe, solo un mucchio di ossa”.
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